Il Covid non ha fermato la musica della Banda dell'Arma dei Carabinieri
Nel Giardino degli aranci il concerto di Natale dell'Arma, che quest'anno ha festeggiato il centenario. "Rappresenta il desiderio di tutti noi a un ritorno alla normalità il prima possibile”, ci dice il Maestro Colonnello Martinelli
Nonostante le evidenti e persistenti difficoltà dovute al Covid, anche quest’anno, nel centenario dalla sua istituzione, la Banda dell’Arma dei Carabinieri di Roma ha deciso di non rinunciare a diffondere gioia e auguri con la musica regalando al suo pubblico – ovviamente online - un concerto di Natale sul Colle Aventino, nel Parco Savello.
Quel posto magico - progettato dall’architetto Raffaele de Vico nel 1932 che tutti conoscono e chiamano “Giardino degli Aranci” - è stato restaurato e recuperato dal degrado nel 2016 grazie all’intervento di restyling e di valorizzazione della Fondazione Sorgente Group e oggi offre ai visitatori uno dei panorami più belli e frequentati della Capitale con vista sul Tevere e i Templi del Foro Boario, su Santa Maria in Cosmedin e il Gianicolo fino alla cupola di San Pietro. Poco distante dalla Fontana del Mascherone - l’antica vasca di granito con una maschera scolpita e bordo in travertino creata da Giacomo della Porta – i 102 orchestrali, tutti opportunamente distanziati, si sono cimentati in medley di brani natalizi registrando un video da diffondere online e nelle tv “come augurio per Natale e per il nuovo anno, nella speranza che a partire dalla musica gli italiani possano presto tornare a essere vicini gli uni agli altri”, spiega al Foglio il direttore della banda, il Maestro Colonnello Massimo Martinelli. “La musica è la nostra compagna di vita e questo concerto rappresenta il desiderio di tutti noi a un ritorno alla normalità il prima possibile”, aggiunge ricordando con una certa emozione gli anni trascorsi, in qualità di pianista all’Accademia Nazionale di Danza, vicinissima alla Basilica di Santa Sabina e poco distante dalla Villa del Priorato di Malta con il famoso buco della serratura con vista sul Cupolone.
“L’epidemia non può fermare la musica e la stessa allevia le difficoltà di questi tempi”, ricorda il tenente Martina Botti, comandante del Norm della compagnia di Pomezia, presentatrice d’eccezione dell’evento. “La musica è per l’anima quello che la ginnastica è per il corpo”, aggiunge citando Platone, “e in particolare per noi donne dell’Arma, rappresenta l’augurio di trovare sotto l’albero la vita di prima, la gioia di viverla e la capacità di apprezzarla”. Quest’anno, poi, ricorre anche il ventesimo anniversario dell’entrata nell’Arma dei primi Carabinieri donna e sono più di mille a vestire l’uniforme tra Ufficiali, Marescialli e Carabinieri. “C’è piena parità con i colleghi maschi per quanto riguarda l’impiego – precisa Botta - con l’unica eccezione dei Battaglioni Mobili, unità prevalentemente impegnate in servizi di ordine pubblico”. “Per il resto, la distribuzione del personale femminile rispecchia le proporzioni valide per tutte le risorse umane di cui dispone l’Istituzione e anche la figura tradizionalmente più radicata nell’immaginario collettivo degli italiani - quella del Comandante di Stazione - non è più esclusivo appannaggio maschile, così come si annoverano molte donne anche fra gli ufficiali superiori”.
La componente femminile dell’Istituzione costituisce anche un’importante e qualificata superficie di contatto nei casi in cui le donne sono vittime di reati connessi alla loro condizione. La sezione anti-stalking, si è occupata, fra l’altro, anche di analizzare e studiare le differenti caratteristiche che presentano le donne vittime di atti persecutori, fenomeno declinabile all’80% al femminile e ha provveduto – e ovviamente continua a farlo anche ora - a contestualizzare sempre dal punto di vista ambientale e socio-culturale le fisionomie delle vittime vulnerabili. Fondamentale è la “Rete Nazionale Antiviolenza” promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità che gestisce il numero di accoglienza telefonica “1522” per facilitare l’emersione del fenomeno e in caso di emergenza, vengono immediatamente interessate le forze di polizia competenti per territorio che garantiscono un appropriato e tempestivo intervento dimostrando ancora una volta la grande attenzione che hanno per il sociale e la tutela dei diritti di tutti.