Cosa sappiamo del terremoto in Croazia
La scossa, di magnitudo 6.4, ha avuto come epicentro la città di Petrinja, a sud-est della Capitale. È stata avvertita anche in Italia
Verso le 12 e 20 ora locale di questa mattina c'è stato un terremoto, di magnitudo 6.4, in Croazia centrale. L'epicentro è stato a Petrinja, una città di 22mila abitanti una cinquantina di chilometri a sud-est della capitale Zagabria. La scossa si è avvertita, oltre che nelle vicine Slovenia, Serbia e Bosnia ed Erzegovina, anche in Italia, soprattutto nel Triveneto e nelle località settentrionali dell'Adriatico. Soltanto nella giornata di lunedì 28 dicembre c'erano state altre scosse, di magnitudo inferiore.
Una stima dei danni e un calcolo approssimativo delle vittime sono ancora in corso d'opera, ma intervistato dall'emittente televisiva croata HRT il sindaco di Petrinja Darinko Dumbović ha detto che la città "è completamente distrutta" e che gli effetti del terremoto sono stati simili a quelli su Hiroshima durante la seconda guerra mondiale. "Metà della città non esiste più, abbiamo bisogno di aiuto", ha ribadito. Secondo l'Agi sarebbero state confermate almeno tre vittime. La stampa locale e le testate internazionali parlano di almeno una ventina di feriti. Sempre l'emittente HRT per ora ha confermato la morte di una bambina di 12 anni. Sul posto sono arrivati anche il primo ministro croato Andrej Plenković e altri membri del governo.
"L'Italia è vicina al governo e al popolo della Croazia in questo difficile momento. Il mio pensiero va in particolare alle vittime, alle loro famiglie e ai feriti", è stato il messaggio di vicinanza del ministero degli Esteri, espresso attraverso l'account Twitter della Farnesina. Anche il presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha mandato al premier croato un messaggio di solidarietà. "Ho già chiesto a Janez Lenarčič (commissario alla gestione delle crisi, ndr) di essere pronto a volare in Croazia non appena le condizioni lo permetteranno", ha scritto su Twitter.
A quanto si apprende dalle cronache locali, l'apprensione innescata dal terremoto avrebbe fatto riversare folle di residenti per le strade di Zagabria, che starebbero cercando di lasciare la capitale. Questo a dispetto di una serie di restrizioni alla libertà di movimento che il governo croato aveva adottato per arginare la diffusione del coronavirus nel paese.