editoriali
I falsi allarmi dei media sui vaccini
Cresce il contagio delle segnalazioni di eventi letali puntualmente smentiti
Qualche giorno fa sui quotidiani compariva, con gran clamore, la notizia della morte improvvisa di una persona a Biella che in precedenza si era vaccinata con AstraZeneca. Ora il risultato dell’autopsia ha stabilito che si è trattato di uno scompenso cardiaco, che nulla aveva a che fare con il vaccino: ogni anno per questa causa muoiono 50 mila persone ed è, ovviamente, probabile che per una pura coincidenza capiti a chi qualche giorno prima si è vaccinato. Esattamente come è probabile che una persona muoia per un malore improvviso prima di vaccinarsi (Enrico Bucci sul Foglio di oggi segnala alcuni eventi di questo tipo).
Lo stesso esito, che scagiona i vaccini, hanno prodotto i primi accertamenti sull’operatore sanitario scomparso ad Agrigento e l’autopsia disposta dalla procura di Trapani sul carabiniere di 54 anni che aveva attirato l’attenzione di molti media quando erano stati sequestrati i primi lotti del vaccino AstraZeneca.
Idem per quanto riguarda il caso del bidello di Afragola che pochi giorni prima si era vaccinato: i primi risultati dell’autopsia non hanno evidenziato collegamenti tra il decesso e la vaccinazione.
In queste vicende, come dimostra il caso dell’antinfluenzale Fluad del 2014, i media hanno una grande responsabilità. Perché da un lato dando risalto, spesso con toni allarmanti, a coincidenze non provate e improbabili alimentano sfiducia e paura nei vaccini. Dall’altro perché questo tipo di notizie innesca un meccanismo automatico e spesso incontrollabile che fa moltiplicare le segnalazioni di possibili eventi avversi o effetti collaterali a causa della maggiore sensibilità della popolazione indotta proprio dalla mediaticità di certi eventi. E questo a sua volta alimenta allarme e sfiducia nella popolazione.
È vero che i media non devono nascondere alcuna notizia, ma questo non vuol dire che debbano produrre panico riportando fatti in maniera distorta e allarmistica. Serve senso di responsabilità. La notizia di rari danni da vaccino va data quando verrà accertata. Al momento non è ancora accaduto.