Ristoranti e bar vogliono riaprire, anche con nuove regole
"Dal 26 ottobre siamo chiusi a singhiozzo. E i ristori sono ancora inadeguati". Fiepet Confesercenti, Fipe Confcommercio e "Ambasciatori del gusto" appoggiano soluzioni come quella tentata in Germania dal sindaco di Tubinga: aprire a chi ha tampone negativo
"Qual è la differenza tra mangiare un panino in treno o seduti al tavolo del ristorante?". Distanziamento rafforzato, passaporto vaccinale e controlli, "ma vogliamo ripartire"
Andare avanti in questa situazione, chiusi o lavorando solo d'asporto o solo a domicilio, sta diventando impossibile. Ristoranti e bar italiani sono il mondo che più duramente soffre le restrizioni dovute alla pandemia. Abbiamo sentito alcuni rappresentanti del settore: Claudio Pica, vicepresidente nazionale di Fiepet Confesercenti, Cristina Bowerman, chef patron, nonché presidente dell'associazione "Ambasciatori del gusto" e Luciano Sbraga, vicedirettore di Fipe Confcommercio. Non ci stanno a passare per "untori", chiedono parità di trattamento rispetto ad altre categorie, e aprono (seppur con accenti diversi) a soluzioni come quella tentata in Germania da Boris Palmer, sindaco di Tubinga, cioè permettere a chi esibisce un tampone negativo, di andare al ristorante, al bar, al museo, al cinema, e in altri locali pubblici.