Cos'è il Solstizio d'estate, il giorno più lungo
Oltre 15 ore di luce e l'inizio "ufficiale" della stagione più calda. Un appuntamento che ricade ogni anno il 20 o il 21 giugno, e che ha assunto significati particolari nella storia dell'umanità
La giornata più lunga, l'inizio della bella stagione: il 21 giugno è il solstizio d'estate, che ricade ogni anno quando il sole nell'emisfero boreale tocca il punto di massima altezza rispetto all'orizzonte. Con l'alba alle 5:37 e un tramonto previsto per le 20:51, oggi potremo goderci oltre 15 ore di luce, il maggior numero di ore in tutto l'anno.
Ma se il 21 giugno è considerato il “giorno più lungo dell'anno”, precisamente il solstizio ne rappresenta solo un momento specifico, che nel 2021 è stato registrato questa mattina alle 5:31. Poi il sole ricomincia a scendere, lo farà fino al 21 dicembre, data del solstizio d'inverno. E così da domani anche se in maniera praticamente impercettibile, le giornate ricominceranno ad accorciarsi. Tutto questo accade nell'emisfero boreale, quello a nord dell'equatore e dove si trova anche l'Italia, mentre in quello australe accade esattamente il contrario ed è proprio a dicembre che si ha la notte “più corta”.
(Il time-lapse, realizzato da GIuanluca Masi) mostra il transito del disco solare sulla linea meridiana all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Roma
Quello del solstizio, e dunque l'inizio dell'estate astronomica, è un momento che comunque può variare, oscillando tra il 20 e il 21 giugno, e ritardando ogni anno di 6 ore rispetto a quello precedente. Fino a che, dopo 4 anni, in corrispondenza dell'anno bistestile, si “riallinea”, in modo da garantire la corrispondenza tra stagioni e calendari.
L'etimologia della parola e il senso del solstizio nella storia
La parola solstizio, che deriva dal latino solstitium, composto da “sol”, che sta per sole e “sistere”, ovvero “fermare, fermarsi”, ha assunto nella storia significati particolari, legati alla religione, alla spiritualità o al ciclo della natura. Civiltà antichissime come i Maya o gli Aztechi che veneravano il Sole attribuendogli capacità divine, erano soliti celebrare questa giornata, che inaugurava la stagione più favorevole.
E parlando di solstizio, non si può non citare Stonehenge, il complesso neolitico sito nello Wilthshire in Inghilterra: l'insieme di prete, disposte in forma circolare, celebre in tutto il mondo e patrimonio dell'umanità secondo L'Unesco. Nel giorno del solstizio, infatti, le strutture di pietra sono attraversate dai raggi del Sole creando un gioco di luce, che sembra quasi una sorta di messaggio, l'indicazione appunto che il freddo più rigido è ormai passato, che inizia l'estate.. Si tratta di uno spettacolo che richiama ogni anno, almeno in tempi pre-Covid, migliaia di turisti e appassionati di astronomia. Anche per questo, secondo alcuni storici, Stonehenge è considerato come uno dei primi esempi di osservatorio astronomico nella storia dell'umanità.