dall'archivio

È morto Kurt Westergaard. La sua vignetta di Maometto scatenò gli islamisti

il vignettista danese aveva 86 anni. Nel 2005 disegnò il profeta con la bomba nel turbante, effigie bruciata in tutte le piazze del mondo arabo. Il tentato omicidio e i suoi anni "all'ergastolo" per difendere la libertà di parola

È morto il vignettista danese Kurt Westergaard, quello che nel 2005 disegnò Maometto con la bomba nel turbante, effigie bruciata in tutte le piazze del mondo arabo. La sua caricatura, pubblicata sul Jyllands-Posten e che rientrava in una serie di 12 per contestare la censura nell'Islam, aveva infatti scatenarono manifestazioni di protesta nei paesi musulmani. Nel febbraio del 2006 le proteste si estesero al resto del mondo, le ambasciate della Danimarca furono attaccate e ci furono decine di morti. 

 

Nel 2008, l'intelligence danese ha annunciato l'arresto di tre persone accusate di aver pianificato il suo omicidio, e due anni più tardi, il vignettista stava quasi per essere accoltellato a morte da un fondamentalista islamico penetrato in casa sua, ad Aarhus, la seconda città della Danimarca. L'autore ha avuto la prontezza di chiudersi in una stanza sfuggendo alla lama del killer. Per colpire “l’uomo più odiato alla Mecca” e su cui i talebani hanno offerto fino a un milione di dollari a chi riesca a ucciderlo, arrivarono da tutto il mondo. La campagna d’odio ha trasformato la vita di Westergaard in quella di un recluso. Ha dovuto vivere con una guardia del corpo, in indirizzi segreti o in abitazioni pesantemente fortificate. 

  

“La sua vignetta è una delle più grandi icone del XX secolo” ha detto il capo della cultura al Posten, Flemming Rose. Parlando con l'agenzia di stampa Reuters nel 2008, Westergaard ha detto di non avere rimpianti per il suo disegno del profeta. "Lo farei di nuovo allo stesso modo perché penso che questa crisi delle vignette in un certo senso sia un catalizzatore che sta intensificando l'adattamento dell'Islam", ha detto. "Stiamo discutendo delle due culture, delle due religioni come mai prima d'ora e questo è importante". La Biblioteca reale danese, fondata nel XVII secolo da Federico III, ha acquisito le caricature. “Non siamo interessati a mostrarle” ha chiarito la portavoce della Biblioteca reale Jytte Kjaergaard, “ma a conservarle per le future generazioni, perché fanno parte della storia della Danimarca. Saranno trattate come un libro raro”. La vignetta di Westergaard sarà custodita al fianco degli scritti di Hans Christian Andersen e Soren Kierkegaard. 

 

“Le vignette, almeno la mia, sono simboli della libertà di parola", ha detto Westergaard al Foglio nel 2008. "Nel tempo dello scontro di cultura, io sono ottimista che la nostra, che è la cultura della libertà e della critica, prevarrà. Io sono un ateo, non ho una religione, ma ho sempre difeso le persone nella loro libertà religiosa, sempre. Sono convinto, come dice la Bibbia, che Dio abbia creato l'uomo a propria immagine. Ma che sia vero anche il contrario, l'uomo ha creato Dio a propria immagine”.

  

Il vignettista, che aveva 86 anni, è morto dopo una lunga malattia, ha detto domenica la sua famiglia al quotidiano Berlingske.

  

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