Foto Ansa

Un brocardo anti scemenze

Lezione di scienza a Omnibus

Non è scientifico e non se ne parla. Bene

Maurizio Crippa

Flavia Fratello, giornalista di La7, ha tagliato corto sul tema dei vaccini ai 40enni: “Non avendo alcuna giustificazione scientifica io credo che non valga nemmeno la pena di discuterlo”. Una lezione di razionalità, e di stile, per contrastare fake news e no vax

“Non avendo alcuna giustificazione scientifica io credo che non valga nemmeno la pena di discuterlo”. Punto e a capo. Il malcapitato (ma purtroppo qualcuno lì ce lo ha fatto capitare) non ha avuto nemmeno la prontezza di replicare, perché i politici da comizio televisivo o da social non sono abituati a sentirsi zittire con argomenti seri, espressi senza polemica e senza alzare la voce. Il tema senza “alcuna giustificazione scientifica” è la balorda idea (rilanciata anche da Matteo Salvini) secondo cui gli under 40 possono anche non vaccinarsi. Il malcapitato cui la conduttrice ha negato, per manifesta inconsistenza d’argomento, il diritto di concione è Andrea Delmastro Delle Vedove, meloniano d’osservanza, uno di quelli convinti che il “green pass nazionale è un ricatto per la vita sociale degli italiani”. La giornalista televisiva che in modo mirabile, e purtroppo non così usuale, ha tagliato corto su un tema inutile è Flavia Fratello, ieri mattina al timone di “Omnibus” su La7.


Breve riassunto dell’episodio. Ieri mattina, una parte della trasmissione era dedicata al tema del momento: la necessità di accelerare la campagna vaccinale e di utilizzare il green pass come strumento di controllo e di maggiore sicurezza sanitaria. Da una parte le ragioni, dall’altra alcune argomentazioni scientificamente e politicamente farlocche, quelle della “dittatura sanitaria”. Quelle che purtroppo alcune forze politiche – Lega e Fratelli d’Italia – stanno in queste settimane cavalcando a scopo di lucro elettorale, dando corda ai cittadini variamente no vax o no pass che scendono in piazza strillando contro vaccini e certificazioni. Un circo che alimenta, colpevolmente, sé stesso. A discuterne c’era anche il direttore del Foglio Claudio Cerasa, che a un certo punto ha posto a Delmastro una domanda piana e diretta, di quelle ineludibili. Si parlava dell’idea rilanciata dal generale Figliuolo dello sforzo “per l’ultimo miglio”, ovvero della necessità – pratica, logica, scientifica – di accelerare il più possibile il processo vaccinale per scongiurare la possibile ripresa autunnale dei contagi, e la domanda era questa: “In base a quale principio voi dite che gli under 40 si possono anche non vaccinare? In base a quale idea fate questa campagna in cui alimentate qualcosa che non va alimentato?”. Il deputato di FdI si agitava un poco in collegamento, ma Flavia Fratello è intervenuta con un brocardo che andrebbe inciso sul gobbo di ogni conduttore o intervistatore televisivo:  “Non avendo alcuna giustificazione scientifica io credo che non valga nemmeno la pena di discuterlo”.


Non si sta qui a raccontarlo per elogio della conduttrice di “Omnibus”, che ovviamente lo merita, e nemmeno per dileggio del politico di turno che preferisce soffiare sul fuoco di un assurdo populismo antiscientifico anziché assumersi l’onere di indicare una via migliore al proprio (potenziale) elettorato. Lo si racconta come buon esempio di responsabilità e comunicazione. Mai come in questi mesi, non solo in Italia, a un dibattito serio e pieno anche di dubbi e domande su come fronteggiare il Covid (conoscere per deliberare, si dice) si è sostituito, da parte di molte forze politiche, un uso rissoso e persino violento di esagerazioni politiche (la “dittatura”) fake news complottiste, atteggiamenti irresponsabili senza basi scientifiche. Il vaccino che non serve sotto i 40 anni è solo l’ultima trovata priva di ragioni. Ma spesso chi si oppone a questa deriva pericolosa, e persino chi lo fa in nome della scienza, rischia di farsi trascinare nella logica della rissa, accettando un livello di scontro che fa solo il gioco di chi vuole negare i dati di fatto e le responsabilità che ne discendono. Ultimo caso, un tweet di tono sarcastico del professor Burioni sul rischio di star chiusi di nuovo in casa “come i sorci” che ha scatenato una rude reazione uguale e contraria. Eppure il senso scientifico era chiaro: vaccinarsi è la scelta giusta. La scelta di ieri di Flavia Fratello di non mettere in discussione le stupidaggini è altrettanto chiara ed è un buon consiglio anche peri politici: si batte il contagio anche così.
 

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"