L'aggressione a Francesco Giovannetti, cronista di Repubblica, durante una manifestazione No pass a Roma (LaPresse)

Dalla rete alla piazza

Gli insulti, le liste dei "criminali" e le aggressioni. L'escalation violenta dei No pass

Ruggiero Montenegro

Dagli attacchi verbali alla violenza. Quello del cronista di Repubblica è solo l'ultimo episodio: da mesi giornalisti (e non solo) sono sotto il tiro dei facinorosi contrari al green pass, che domani minacciano di bloccare le stazioni. Stretta del Viminale

Sei un giornalista? “Ti taglio la gola”. E giù di pugni, sul volto: 15-20 giorni di prognosi. È quello che è successo ieri a Francesco Giovanetti, giornalista di Repubblica aggredito da una manifestante No pass davanti al ministero dell'Istruzione durante una manifestazione sindacale contro l'introduzione della certificazione verde a scuola. L'aggressore, un collaboratore scolastico, è stato subito identificato e denunciato mentre nella sua abitazione sono state ritrovate delle armi, legalmente detenute, anche se ora è arrivata la sospensione del porto d'armi.

 

Intanto, resta il fatto, la testimonianza di un clima teso e sempre più esasperato, in cui si è passati in pochi giorni da manifestazioni, discutibili probabilmente ma ancora pacifiche, che hanno visto tra gli altri anche la presenza di alcuni esponenti della Lega, a episodi ben più gravi che certificano l'escalation, il “salto di qualità”, della protesta contro il green pass. Dalla critica alla minaccia verbale, fino alla violenza vera e propria.

 

Anche per questo il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha convocato per domani il Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti. Una riunione a cui parteciperà anche il capo della Polizia Lamberto Giannini, oltre agli esponenti della Federazione nazionale stampa italiana e dell'ordine dei giornalisti, con l'obiettivo – fa sapere il Viminale – di “esaminare recenti episodi di intolleranza e violenza nei confronti, tra gli altri, di cronisti che documentavano manifestazioni di protesta contro le misure governative anti Covid”.

 

Un fenomeno a cui i giornalisti sono tra i più esposti, ma che riguarda anche il mondo dell'informazione in senso più ampio: sempre nella giornata di ieri, è arrivata la denuncia di Matteo Bassetti, infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova e volto noto dei salotti televisivi, inseguito e minacciato sotto casa al grido di "Ci ucciderete tutti con questi vaccini, ve la faremo pagare". Un attacco solo verbale che – ha spiegato il medico – è rimasto tale grazie al rapido intervento delle forze dell'ordine. Ma che mostra un altro lato oscuro della galassia No vax o e no pass, che si organizza in digitale attraverso gruppi su app di messaggistica come Telegram (“Basta dittatura” è il nome di uno dei più numerosi), su cui girano nomi e indirizzi di personalità, ma anche redazioni di giornali, considerati “criminali da segnalare”. Più difficile, almeno per il momento, è invece affermare l'esistenza di una regia unica sulle aggressioni, anche perché si tratta di un universo assai variegato, che raccoglie proseliti dall'estrema destra alla sinistra più libertaria.

 

 

Le due aggressioni di ieri, comunque, sono solo le ultime. Di certo non le uniche. Sabato a Milano, per esempio, era stato il turno di un gazebo del Movimento 5 stelle allestito in vista delle amministrative, distrutto da alcuni facinorosi nel corso di un corteo contro la certificazione vaccinale. Altri manifestanti avevano invece preso di mira la sede de Il Giornale, in via Negri, a due passi dal Duomo.

 

Qualche giorno prima, il 24 agosto a Roma, un'altra aggressione si è consumata in piazza del Popolo, durante un presidio organizzato da Forza Nuova: spinte, insulti e strattoni contro Antonella Alba di Rai news, sul coro di “Giornalista terrorista". Un episodio che fa il paio con quanto accaduto il 31 luglio a Napoli, quando a farne le spese erano stati la cronista Gaia Bozza e l'operatore Franco Maione, di Sky.

 

 

Nelle cronache si trova anche un episodio avvenuto a Genova il 24 luglio, dove Alessandra Rossi, collaboratrice dell'agenzia Agi, era stata oggetto di pesanti insulti sessisti nel corso di una manifestazione che si era poi conclusa con proteste sotto la sede del quotidiano il Secolo XIX. E nelle stesse ore, anche a Firenze succedeva qualcosa di molto simile con il giornalista di Fan Page, Saverio Tommasi attaccato mentre documentava le manifestazioni di Piazza della Signoria e Fortezza da Basso.

 

Sulle chat no pass, intanto, circola il programma delle manifestazioni previste per domani, quando entrerà in vigore l'uso del green pass per il trasporto pubblico di lunga percorrenza. Nelle ultime ore anche i sindacati sono finiti nel mirino dei manifestanti, per aver preso le distanze dal blocco delle stazioni ferroviarie, almeno 50 in tutta Italia, dalla Puglia alla Lombardia. Una giornata che si preannuncia calda dal punto di vista dell'ordine pubblico e sulla quale al ministero dell'Interno sono già a lavoro.

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