la decisione
Roma, causa Covid salta il concertone di capodanno con Coez, Tommaso Paradiso e Blanco
Sabato scorso era stata data l'ufficialità: i tre artisti si sarebbero dovuti esibire al Circo Massimo. Ma per motivi di sicurezza legati alla pandemia la giunta di Gualieri ha già fatto dietrofront
Causa Covid a Roma salterà il concertone di Capodanno. A confermare la notizia questa mattina, a margine di un’iniziativa, il sindaco Roberto Gualtieri: “Nelle prossime ore – ha spiegato – formalizzeremo pubblicamente la nostra decisione, ma l'orientamento è quello di prendere molto sul serio gli inviti alla prudenza del governo, è probabile che in città non ci saranno eventi che comportino assembramenti”. La notizia era stata anticipata poco prima dall’assessore alla Cultura Miguel Gotor che, nel corso di una seduta dell’omonimia commissione, ha più diffusamente argomentato le riflessioni dell’amministrazione. "In questi 20 giorni – ha detto – abbiamo cercato di capire con le amministrazioni di Bologna, Milano, Napoli e Firenze cosa fare per il 31 dicembre, nella consapevolezza che sarebbe stata importante un'uniformità delle scelte a livello nazionale, alla fine questa sembra essere la decisione migliore”.
L’idea dell’amministrazione – gia concretizzata da uno staziamento a bilancio di 1,2 milioni di euro – era quella di un grande concerto al Circo Massimo animato da Coez, Tommaso Paradiso e Blanco. “Il Circo Massimo – ha spiegato Gotor – ci sembrava la piazza più adatta per ospitare almeno 14mila persone garatendo percorsi sicuri per l’accesso e il deflusso e il controllo della temperatura e green pass all’ingresso. L’alternativa sarebbe stata una manifestazione più piccola, con 4-5mila persone, e tutti seduti. Abbiamo valutato però che spendere un milione di euro per così poca gente non sarebbe stato corretto”. A convincere l’amministrazione della necessità di annullare la festa è stato l’andamento della curva dei contagi. “Avevamo trovato il luogo migliore per una grande festa, ma realismo, prudenza e il confronto con le altre città ci inducono oggi a soprassedere dall’organizzazione del 31 dicembre”.
Non saranno invece annullati per adesso gli eventi organizzati per il pomeriggio del 1 gennaio che si svolgeranno al chiuso. All’interno delle biblioteche comunale, dei musei civici, al PalaExpo, all’Auditorium, alla Casa del Cinema e nei teatri romani. “Ci saranno 50-60 iniziative sparse su tutta la città, dal centro alle periferie, - ha spiegato l’assessore –. Saranno coinvolti una sessantina di esponenti del mondo della cultura romana ai quali abbiamo chiesto di partecipare gratuiramente”. La lista dei nomi è ancora top secret. Sarà presentata il 21 dicembre durante una conferenza all’Ara Pacis. “Sempre che la situazione dei contagi non ci costringa ad annullare anche gli eventi del primo gennaio, non dobbiamo fare gli sbrasoni”, ha ammonito Gotor in dialetto del nord.
All’esterno, invece, a ricordare le feste ci penseranno i giochi di luci. “Saranno installati in Campidoglio, a palazzo Braschi e in altri luoghi simbolo della città”. Un capodanno un po’ in sordina che, si è giustificato l’assessore, si spiega da una parte con la pandemia e dall’altra con il poco tempo che la giunta ha avuto per organizzarlo. “La precendente amministrazione non ci ha lasciato progetti e noi ci siamo insediati tardi, a inizio novembre, perché per la prima volta le elezioni non si sono svolte in primavera, abbiamo avuto poco tempo”. Gli 1,2 milioni stanziati per il concertone invece saranno destinati ad altro. "Decideremo come impiegarli, e lo faremo con attenzione al sociale e a chi soffre".