A Venezia il ponte di Calatrava continua a essere un problema scivoloso
L'ennesima puntata della telenovela che coinvolge il ponte della Costituzione fatto dall'architetto spagnolo riguarda ancora una volta gli scalini. Che questa volta, verranno sistemati, forse, una volta per tutte
Già allo stato attuale sembra una barzelletta. Alla base, al centro, c'è un blocco di cemento per evitare che le auto si avventurino nella città pedonale - qualcuno ci provò davvero, anni fa. Qualche scalino più in là, sui lati, due cartelli: divieto di transito sulla pavimentazione in vetro. Che è circa i due terzi dell'opera, toccando l'80 per cento in cima. In pratica attraversare il ponte della Costituzione - anno 2008, preannunciato fiore all'occhiello della modernità veneziana - richiede la destrezza di un passaggio sospeso nella giungla.
In curriculum, nell'ordine: 7 milioni di costo, man mano lievitati a 12 per manutenzioni ordinarie e straordinarie; un'ovovia per disabili, mai entrata in funzione (l'amministrazione locale aspetta 2 milioni di risarcimento); carrellata di imprecazioni, cadute e fratture multiple (gli operatori sanitari della zona, a telecamere spente, ci hanno parlato di "svariati incidenti negli anni"). E l'ultima puntata della telenovela è proprio sugli scalini, dove si "sbrissa" (scivola) perché insomma di vetro, in inverno, con tutta questa umidità, proprio non si può.
Venezia le ha provate tutte - sale, nastro antisdrucciolo -, ma dopo anni alza bandiera bianca. Il comune nelle ultime ore ha infatti deciso di stanziare una cifra fra i 500 e i 650mila euro per sostituire le superfici in questione con la trachite, una pietra ruvida a prova di laguna.
"Era ora", dicono passanti e lavoratori accalcati sull'unica striscia percorribile. Il giudizio complessivo sul ponte progettato da Santiago Calatrava in realtà è diviso a metà, tra chi la considera "una perdita di tempo e denaro" e chi invece ne riconosce i meriti, soprattutto "per aver riattivato la zona: prima tra Piazzale Roma e la Ferrovia era tutto morto" - non c'è dubbio, ogni giorno vi transitano migliaia di persone.
Ma alcune migliorie restano d'obbligo. E nessuno oggi si stupisce più. Calatrava è uno degli architetti più celebri al mondo, il suo stile 'a lisca' inconfondibile da Valencia al World trade center di New York. Eppure nella sua Spagna non hanno saputo inventarsi un detto più edificante di questo: "Calatrava te la clava". In sostanza, te lo mette in quel posto. L'hanno capito anche a Venezia.