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Più multi più guadagni. Cosa c'è nel contratto integrativo della polizia locale di Roma

Gianluca De Rosa

Il sindaco ha deciso che a Roma, fino al 20 per cento degli incassi per violazione del codice della Strada, andranno ad arricchire gli stipendi dei comandanti

Più multe, stipendi più alti. All’interno del contratto integrativo firmato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri c’è un piccolo comma che potrebbe far tremare automobilisti e scooteristi romani. All’articolo 29 del contratto si legge che parte dei proventi delle multe potrà essere utilizzato per: “Erogare una quota aggiuntiva di retribuzione di risultato […] fino a un massimo del 20 per cento”. In pratica, i premi di produzione dei comandanti della Polizia locale saranno legati al numero di multe comminate. Più il tesoretto da verabali sarà ricco, più denaro da distribuire nei premi ci sarà. L’articolo 208 del codice della Strada stabilisce per legge che almeno il 50 per cento dei fondi derivanti dalle multe debba essere destinato a opere di sostituzione, manutenzione e ammodernamento della segnaletica stradale, all’acquisto di mezzi e attrezzature per i vigili e alla manutenzione delle strade. La restante metà dei proventi delle multe può essere utilizzata per le stesse finalità o, mediante delibera di giunta, ad altre attività. Il sindaco però ha deciso che a Roma, fino al 20 per cento degli incassi per violazione del codice della Strada, andranno ad arricchire gli stipendi dei comandanti.

A onor del vero, la scelta di Gualtieri è legata a una regola inserita recentemente all’interno del nuovo contratto integrativo nazionale della dirigenza degli enti locali: l’articolo 29 del contratto firmato da Gualtieri con i sindacati è praticamente la copia dell’articolo 59 del contratto nazionale.

 

La cosa comunque ha subito scatenato la reazione delle opposizioni capitoline. Antonio De Santis, consigliere della lista Civica Raggi ed ex assessore al Personale attacca: “Le risorse derivanti dall’articolo 208 del Codice della Strada sono notoriamente utilizzabili, ad esempio, per l’assunzione di nuovi agenti o per il rifacimento delle strade, questo rende l’iniziativa molto opinabile, sebbene sia legittima. Invece di usare le multe per migliorare gli stipendi dei comandanti, Gualtieri avrebbe potuto utilizzare le possibilità offerte dal recente rinnovo del contratto d’area per assimilare i comandanti a capi dipartimento, e cioè a dirigenti di fascia più alta. Gli stipendi sarebbero aumentati lo stesso, ma in maniera più trasparente e senza legare i premi alle multe”.