La diretta
Malagrotta, Gualtieri: "Ora avanti con il termovalorizzatore"
Il sindaco non ferma la sua proposta del termovalorizzatore: "E' urgente superare la situazione in cui ci troviamo oggi". Il direttore geneale dell'Arpa ha comunicato che i rifiuti bruciati potrebbero aver rilasciato diossina. Attesi domattina i risultati del monitoraggio
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D'Amato (assessore alla sanità): "Servizio sanitario al lavoro. Importante seguire le ordinanze"
"Il servizio sanitario regionale attraverso la Asl Roma 3, l’Istituto Zooprofilattico, il dipartimento di Epidemiologia e l’Arpa è al lavoro per garantire la sicurezza dei cittadini" ha dichiarato con un comunicato ufficiale l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. "Oggi è previsto un incontro tecnico per monitorare le attività sino ad ora messe in atto in materia di sanità pubblica e sicurezza alimentare a sostegno delle ordinanze emesse dal sindaco di Roma e dal sindaco di Fiumicino. E’ importante che le prescrizioni indicate nelle ordinanze siano rispettate" ha aggiunto D'Amato, concludendo che sono in corso tutte le attività di monitoraggio della qualità dell’aria e della dispersione al suolo che verranno espletate dai tecnici di Arpa e dall’Istituto Zooprofilattico nella mattinata di domani.
Gualtieri: "L'incidente evidenzia l'urgenza del termovalorizzatore"
La parte più importante è arrivata quasi alla fine delle comunicazioni semplici e schiette, circa 10 minuti di discorso, che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha fatto all’Assemblea capitolina dopo l’incendio divampato ieri pomeriggio in una vasca di stoccaggio dei rifiuti all’interno del sito industriale di E. Giovi a Malagrotta. Il senso è questo: non ci fermeremo, Roma andrà avanti e costruirà il suo nuovo termovalorizzatore. “Questo ennesimo incidente – ha detto Gualtieri – rende ancora più evidente quello che diciamo da tempo: è fondamentale, indispensabile e urgente superare l’attuale situazione di insufficienza di impanti e precarietà degli sbocchi che affligge Roma. Il messaggio che oggi voglio rivolgere alla città è semplice e chiaro: quanto accaduto non ci fermerà, e anzi ci rafforza ancora di più nella nostra determinazione di dotare Roma degli impianti di cui ha bisogno, tra cui due bidogestori anaerobici, un termovalorizzatore di nuova generazione e gli altri impianti necessari a chiudere il ciclo dei rifiuti all’insegna della sostenibilità, della legalità e della trasparenza”. Il sindaco ha promesso di utilizzare al più presto i poteri commissariali che il governo gli ha conferito con il decreto Aiuti circa un mese fa. “Sono a lavoro per realizzare il nuovo piano di impianti per la Capitale come mi ha chiesto il governo, lo presenteremo entro luglio e passeremo immediatamente alla fase realizzativa."
Gualtieri: "Stiamo cercando sbocchi per 5.400 tonnellate di rifiuti" e ricostruisce le dinamiche dell'incendio
Intervenendo all'Assemblea capitolina, il sindaco di Roma ha ammesso che la situazione nella gestione dei rifiuti della città non potrà che risentire in modo pesante della situazione. “E’ evidente - ha spiegato Gualtieri - che quanto accaduto costituisce un colpo per la città, questo perché i due Tmb presenti trattavano una quota importante dei rifiuti indifferenziati della città. Fortunatamente il Tmb 1, che tratta circa 4mila tonnellate a settimana, è indenne e potrà tornare a regime non appena messa in sicurezza l’area. Putroppo, invece, il Tmb2, che tratta circa 5.400 tonnellate settimanali, ha subito danni strutturali che lo rendono inutilizzabile. Siamo alla ricerca di soluzioni per il trattamento di queste 5.400 tonnellate e, finchè non riaprirà il Tmb 1, anche per ulteriori 4mila tonnellate, nonché degli sbocchi successivi al trattamento in discarica o in termovalorizzatori. Lavoriamo da ieri senza sosta per questo obiettivo e oggi alle 17 di prefettura presenteremo il piano a una riunione con il prefetto Piantedosi e il presidente Zingaretti”. Il sindaco non ha escluso l’utilizzo dei poteri straordinari che il governo Draghi gli ha conferito con una norma all’interno dell’ultimo decreto Aiuti. “Faremo in modo che i disagi per i cittadini siano ridotti e temporanei, non posso escludere l’esercizio dei poteri straordinari di commissario per emanare ordinanze che ci consentano di far fronte all’emergenza nel tempo più tempestivo possibile”.
Gualtieri ha anche informato l’Assemblea capitolina di aver contattato il procuratore della Direzione nazionale antimafida Francesco Lo Voi quanto all’origine dell’accaduto. “Abbiamo parlato questa mattina e mi ha assicurato il massimo impegno della procura nell’accertamento delle cause dell’incendio. La Procura fin da ieri è sul posto per analizzare le possibili origini”. Intanto il sindaco ha ricostruito la dinamica dell’incendio. “Le fiamme – ha spiegato - hanno interessato dapprima un capannone che conteneva rifiuti lavorati, poi il vecchio gassificatore in disuso e infine il più grande dei due Tmb che operano a Malagrotta e che poi trasferisci i rifiuti trattati proprio nel capannone dove c’era il vecchio gassificatore. Gli impianti interessati dall’incendio sono della società E. Giovi e come noto dal 2018 sono in regime di amministrazione giudiziaria dopo un periodo di commissariamento dei Tmb per interdittiva antimafia”.
L'incendio è in fase di spegnimento
La fase di spegnimento dell'incendio è quasi terminata. Spiegano i vigili del fuoco: “La massa di immondizia è molta, va smassata, gli va data acqua e schiuma. Perché possa fermarsi anche la propagazione del fumo ci vorrà almeno tutta la giornata, forse qualcosa in più, la difficoltà sta nel fatto che la spazzatura è accatastata. Diversi mezzi, anche da altre regioni, sono arrivate per darci una mano.”
"Sono bruciati rifiuti indifferienzati": parla il direttore generale di Arpa Lazio
"In casi di questo tipo, di combustione di rifiuti, si potrebbero sprigionare sostanze nocive come la diossina. Abbiamo già direzionato dei campionatori nella giornata di ieri, uno in direzione del vento e uno in prossimità del sito. Faremo dei campionamenti anche sui suoli e sulle acque, dove le polveri saranno cadute, mentre l'istituto zooprofilattico analizzerà alimenti e colture. In genere si parte dalle piante a foglia larga, che prima di altre raccolgono eventuali depositi di polveri, e poi sulla base di questi dati l'autorità sanitaria confermeranno i provvedimenti dell’ordinanza del sindaco o li revocheranno." ha comunicato il direttore generale Arpa Lazio Marco Lupo che si è recato sul posto dell'impianto di Malagrotta. "Cosa stanno respirando i cittadini? Sono bruciati rifiuti indifferenziati, quindi essendo rifiuti urbani è possibile che si possano sprigioninare sostanze come le diossine, idrocarburi aromatici policiclici (Ipa) e policlorobifenili (Pcb). Questi cercheremo nell'aria". Le misure adottate, ha aggiunto Lupo sono precauzionali, senza creare allarmismo. "Domani con i dati alla mano adotteremo misure più specifiche".
Alle 14.30 consiglio comunale con Gualtieri
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si è recato all’impianto E.Giovi di Malagrotta per un sopralluogo. A illustrare la situazione al primo cittadino è stato l’amministratore giudiziario della società, il commercialista napoletano Luigi Palumbo. La società di Manlio Cerroni dal luglio del 2018 è gravata da un’interdittiva antimafia e Palumbo è stato nominato allora dalla Prefettura per garantire la continuità del ciclo di smaltimento dei rifiuti. Uscendo dall’impianto direttamente in automobile il primo cittadino ha scelto di non rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, per fornire solo più tardi comunicazioni ufficiali: alle ore 14.30 farà il punto della situazione in Assemblea capitolina
Gualtieri arrivato a Malagrotta. Zingaretti "Siamo in continuo contatto"
Il sindaco della Capitale è arrivato sul luogo dell'incendio: per questo motivo Gualtieri non è intervenuto alla presentazione di Atac "Tap&Go. Dalla citta' eterna al pagamento istantaneo in un tap". Comune e regione stanno lavorando a stretto contatto per dare ai cittadini delle risposte e per riorganizzare lo smaltimento rifiuti: "Le riunioni sono continue e si sta lavorando per trovare delle soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti" ha detto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, interpellato a margine di un evento presso il Copernico Repubblica a Roma. "Ovviamente stiamo facendo tutto il possibile per limitare i disagi. La partita per trovare sbocchi alternativi per collocare i rifiuti è già aperta da stanotte". "Intanto grazie ai vigili del fuoco c'è un impegno sul contenimento del disastro e c'è una grande collaborazione affinchè subito si garantiscano sbocchi sulla raccolta dei rifiuti" ha aggiunto il governatore.
Arpa Lazio: "I primi risultati della qualità dell'aria domani mattina"
L'ufficio stampa dell'Arpa ha comunicato che i tecnici hanno proceduto al campionamento dell'aria per stabilirne la qualità dopo l'incendio al Tmb. "Sono in corso le analisi ma ci vorrà almeno un giorno per avere i risultati": attesa quindi per domani mattina. Nel frattempo rimangono in vigore le linee date durante la mattinata di oggi: ai cittadini è consigliato di tener chiuse le finestre e di limitare le attività all'aperto.
L'incendio di Malagrotta non è il primo: i precedenti
Quello al Tmb 2 di E. Giovi di Malagrotta è il terzo incendio che colpisce un impianto di questo tipo. Il primo era avvenuto a dicembre del 2018 al Tmb di Ama su via Salaria. Le fiamme si erano diffuse senza che nessuno se ne accorgesse, le telecamere di sorveglianza erano spente da tre giorni, e avevano devastato l’impianto, sancendone di fatto la chiusura: il Tmb trattava circa 600 tonnellate di rifiuti al giorno, circa più di un quarto di quelli prodotti in città.
Un anno più tardi prese fuoco anche il secondo Tmb di Ama a Rocca Cencia, sulla Prenestina extra Gra. In quel caso, grazie alla vigilanza arrivata dalla municipalizzata, l’allarme fu tempestivo e l’intervento dei vigili del fuoco riuscì ad evitare danni gravi. Parte dell’impianto fu sequestrato dalla Procura di Roma per tre giorni, ma l’incendio, fortunatamente, non produsse danni permanenti sul ciclo di smaltimento dei rifiuti della Capitale. In tutti e due i casi, anche questo in analogia con quanto sta accadendo oggi, la procura di Roma aprì un fascicolo, fu ipotizzata l’origine dolosa dell’incendio, ma in entrambi i due precedenti le indagini non portarono a nulla.
Intanto a Malagrotta cittadini e opposizioni capitoline (dal M5s a FdI) chiedono di non realizzare più in quest’area nuovi impianti. Il riferimento è al biodigestore anaerobico che la giunta Gualtieri, grazie ai fondi Pnrr, vorrebbe realizzare a Casal Selce, non distante da Malagrotta.
Le conseguenze per l'agricoltura: Coldiretti lancia l'allarme
L'agricoltura in pericolo e le imprese sul lastrico: queste sono le conseguenze del rogo di Malagrotta per l'agricoltura. "Una situazione insostenibile" ha commentato in una nota il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri. "I danni causati all'agricoltura da questo incendio saranno incalcolabili e sommati alla lunga serie di problematiche, che già devono affrontare le nostre aziende, rischia di portare alla chiusura delle imprese già sul lastrico. Oltre alle ricadute che questo avrà sia su un indotto importante che sui dipendenti che rischiano il posto di lavoro". Anche il presidente di Coldiretti Roma Niccolò Sacchetti, secondo quanto riportato da Nova, è intervenuto. "Stop a frutta e verdura, ma nuove prescrizioni potrebbero arrivo nell'attesa di capire l'entità di tale disastro e le conseguenze che avrà sulla qualità dell'aria e l'eventuale presenza di diossina, che sarà accertata dall'attività dell'Arpa. Restiamo in attesa di capire l'entità dei danni ambientali causati dall'incendio" ha spiegato Sacchetti. "Quello che ci auguriamo è di poter contare sul supporto delle istituzioni al fine di costruire un percorso a sostegno degli agricoltori coinvolti".
Flavio Pezzoli, presidente dell'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Roma e Provincia (Odaf Roma e provincia) ha comunicato in una nota la sua preoccupazione riguardo le conseguenze del rogo di Malagrotta. "Se le diossine che si sono generate dall'incendio si depositeranno sul territorio circostante potrebbero mettere in ginocchio un'economia agricola in piena produzione in particolare nelle zone di Maccarese, Ostia e Fiumicino" ha detto Pezzoli, secondo quanto riportato da Nova. "Occorre agire subito. Ci rendiamo disponibili ed operativi per coordinare azioni di monitoraggio di colture e foraggio. C'è un patrimonio zootecnico da preservare e daremo indicazioni a breve anche per le orticole. Proprio in questi giorni inizierà la trebbiatura del grano. Non c'è un minuto da perdere." ha concluso Pezzoli.
Rocca (FdI): "Il sindaco chieda lo stato di calamità e attivi l'unità di crisi"
"Il sindaco Gualtieri chieda immediatamente al Governo di proclamare lo stato di calamità e l'attivazione di un'unità di crisi che coinvolga tutti gli enti affinchè si affronti con celerità sia la questione dell'inquinamento ambientale sia il problema dei rifiuti della Capitale" ha dichiarato in una nota Federico Rocca, consigliere capitolino di Fratelli d'Italia. Secondo quanto riportato dall'agenzia Nova, Rocca ha commentato che l'incendio finirà per complicare la situazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti che a Roma è già in una fase emergenziale, "per questo credo che Roma Capitale da sola non sia nella condizione di far fronte a questo disastro".
Procura: aperto il fascicolo che indaga le cause
Secondo quanto ripartito dall'Agi oggi sarà trasmessa in Procura una prima informativa sul vasto incendio che ha colpito alcuni capannoni della discarica di Malagrotta. Alla luce del fascicolo che i carabinieri invieranno a piazzale Clodio, verrà formalmente aperta un'indagine per verificare di che natura si tratta l'evento, se di origine dolosa o colposa.
L'ordinanza del comune e il vertice d'urgenza in Campidoglio
E' uscita in mattinata l'ordinanza del comune riguardo all'incendio divampato ieri nello stabilimento di Malagrotta: chiusi asili nido e centri estivi, pubblici e privati, entro il raggio di 6 km. Divieto di consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell'area individuata, divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile, divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali raccolti nell'area individuata. Inoltre viene raccomandato anche di limitare le attività all'aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico sportiva e di mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti. Il tutto per un "per un periodo non superiore a 48 ore, in virtù del principio di precauzione" si legge nel testo dell'ordinanza. Nel frattempo è stato fissato un vertice d’urgenza in Campidoglio alle 8.30 per fare la conta dei danni e per analizzare le ricadute sull'organizzazione del sistema dei rifiuti e sulla salute dei cittadini romani: il rischio è che la nube, causata anche dal rogo di scarti di plastica, sia carica di diossina.
Al momento il rogo è domato: una sessantina di vigili ha lavorato tutta notte nell'impianto di trattamento rifiuti ma per spegnere effettivamente l'incendio ci vorranno giorni. L’incendio ha aggredito il Tmb2 che tratta 900 tonnellate al giorno di rifiuti: per questo motivo ora si cerca di riorganizzarsi sullo smaltimento. "L’incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno significativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate" ha dichiarato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. "Siamo già al lavoro per ricollocare quanto prima le quantità trattate dall’impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi." Anche se la discarica di Malagrotta non serve più Roma (fu chiusa dall'allora sindaco Ignazio Marino), gli impianti presenti, di proprietà della società E. Giovi, servono la capitale trattando fino a oltre 1200 tonnellate di rifiuti al giorno, 8.100 alla settimana. Sembra piovere sul bagnato per la città, il cui tallone d'Achille è proprio lo smaltimento dei rifiuti che si punta a risolvere con l'idea del termovalorizzatore proposto dal sindaco Gualtieri.