Arrivano in Italia 70 soldati americani. Ecco la mappa delle basi militari Nato e Usa
Nel nostro paese ci sono più di 120 basi che ospitano uomini dell'esercito statunitense. Non tutte fanno direttamente capo all'Alleanza atlantica. Dalla Sicilia al Friuli, una fotografia dei siti principali
Gli Stati Uniti aumenteranno la loro presenza militare in Europa e in Italia in particolare, ha detto oggi il presidente americano Joe Biden dal vertice Nato di Madrid. Saranno 70 i soldati statunitensi che arriveranno nel nostro paese, ha poi chiarito il premier Mario Draghi, spiegando che andranno a potenziare un sistema di difesa antiaerea già in programma.
Negli ultimi anni la presenza militare degli americani in Italia si è molto allargata. Nel 2013, le basi con presenza Usa in Italia erano 59. Adesso sono salite a circa 120, ma ve ne sarebbero un’altra ventina tenute segrete per motivi di sicurezza. In tutto, nel 2019 erano nel nostro paese 12.902 militari statunitensi: 3.055 dell’esercito, 3.992 della marina, 318 dei marines e 4.636 dell’aeronautica. Nel linguaggio corrente, vengono definite tutte “basi Nato”. In realtà non è esattamente così perché ci sono quattro tipi di strutture diverse: quelle concesse agli Stati Uniti in base a due accordi firmati negli anni Cinquanta, che rimangono sotto comando italiano mentre gli Stati Uniti detengono il controllo militare su equipaggiamento e operazioni; le basi Nato vere e proprie; le basi italiane messe a disposizione della Nato in base agli accordi dell’Alleanza atlantica e le basi condivise da Italia, Stati Uniti e Nato.
Le principali basi Usa e Nato in Italia
Naval Air Station di Sigonella, Sicilia. Si trova nella piana di Catania, vi opera la componente aerea della Marina statunitense ed è il principale hub per le operazioni Usa nel Mediterraneo. Ospita velivoli da pattugliamento marittimo P-3 Orion e P-8 Poseidon, aerei senza pilota tipo Hale e Male, droni killer “Triton” e “Reaper”, convertiplani MV-22 Osprey. A Sigonella si trova, dal 2017, l’Alliance ground surveillance, il programma che fornisce dati in tempo reale ai paesi membri dell’alleanza atlantica, grazie a un sistema di radar e utilizzo di droni. Il sistema è utilizzato per fornire protezione alle truppe e mantenere il controllo aereo delle frontiere e la sicurezza in mare. Omologhe di Sigonella sono la base di Ramstein, in Germania, e quella di Creech, in Nevada. Da Sigonella partono i droni Global Hawk che sorvolano i confini dell’Ucraina e controllano lo spostamento delle truppe russe. Da Sigonella possono partire anche i droni d’attacco Reaper: con un Reaper il 30 gennaio 2020 in Iraq venne ucciso il generale iraniano Qasem Soleimani. A Sigonella nell’ottobre 1985 ci fu un famoso “confronto” tra militari italiani e Usa, attorno a un aereo di linea egiziano con bordo il terrorista palestinese Abu Abbas e un gruppo di altri quattro terroristi, che avevano sequestrato e poi rilasciato la nave crociera italiana Achille Lauro, e che era stato ivi dirottato da caccia della United States Naval Aviation.
Camp Darby. Si trova nella Tenuta di Tombolo, in provincia di Pisa, in un’area naturale protetta che fa parte del Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. Istituita nel 1951, per un accordo che consegnò mille ettari di pineta all’esercito Usa per la costruzione della base. Prende il nome da William O. Darby, fondatore del Corpo dei Rangers, morto nel corso della Seconda Guerra Mondiale sulle rive del Lago di Garda. Ospita anche un comando Nato, ma tecnicamente è una base militare della US Army sotto la responsabilità dell’esercito italiano, ed è il deposito di materiale bellico più grande al di fuori del territorio statunitense, con bombe e munizioni.
Base Aerea di Aviano. Si trova nella ex-provincia di Pordenone. Realizzato nel 1911, è uno dei più antichi aeroporti militari italiani. Nel 1954, il governo statunitense e quello italiano firmarono un accordo per l'utilizzo congiunto, rendendola una base Nato. È la più grande base aerea Usa del Mediterraneo e ospita il 31st Fighter Wing, che forma parte della United States Air Forces in Europe, uno dei maggiori comandi dell'USAF, equipaggiato con cacciabombardieri F-16CM Fighting Falcon. Da qui il 3 febbraio 1998 partì il caccia che, tranciando il cavo di una funivia sulle Alpi, provocò la strage del Cermis. Aviano fu una delle principali basi utilizzate per bombardare la Serbia durante la guerra del Kosovo (cui l’Italia contribuì con 54 aerei e 1300 missioni). Vi sono state riunite quasi tutte le testate nucleari B61-4 che possono essere portate in volo anche dai cacciabombardieri italiani; ufficiosamente, una quarantina.
Ghedi. Si trova in provincia di Brescia e ospita un deposito di bombe atomiche di tipo B61-3, B61-4 e B61-7: da 20 a 40, di potenza variabile tra meno di un chilotone e 340 chilotoni. La struttura è totalmente a gestione italiana ma le bombe sono Usa. In caso di guerra, in base agli accordi Nato, potrebbero essere lanciate da aerei italiani.
Camp Ederle e Camp Del Din. Già sede di casermaggio dell'Esercito Italiano, intitolata a Carlo Ederle eroe della prima guerra mondiale, la caserma Ederle di Vicenza nel 1955 ospitò le prime truppe statunitensi, ivi ridislocate dall'Austria al termine dell'occupazione quadripartita di quel paese da parte delle nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale. Nel 1965 vi fu spostato il quartier generale della Southern European Task Force USA. Usato come appoggio per le operazioni in Afghanistan e Iraq, nel 2004 fu annunciata l’intenzione di aggiungervi una nuova base per includere tutti gli elementi del 173rd Airborne Brigade Combat Team, quattro battaglioni su sei dei quali erano di stanza in Germania. Per il progetto della nuova base fu suggerito l'aeroporto Dal Molin, in disuso, a circa 4 km dalla caserma Ederle. L’installazione è stata inaugurata nel 2013. Nel frattempo, nel 2008 la Southern European Task Force era stata ribattezzata United States Army Africa. È dunque base Usa e non Nato.
Naval Support Activity Naples. Situata nei pressi dell’aeroporto di Capodichino, è una base militare Nato in cui opera la marina statunitense, e che costituisce il quartier generale della U.S. Naval Forces Europe e della Sesta Flotta degli Stati Uniti nel Mediterraneo. A Napoli ha sede anche uno dei due comandi operativi della Nato, l’Allied joint force command (l’altro è a Brunssum, nei Paesi Bassi), il comando del Security force dei Marines americani, la base dei sommergibili statunitensi, il Comando delle forze aeree statunitensi per il Mediterraneo.
Gaeta Naval Support Activity. In provincia di Latina, ospita la USS Mount Whitney, nave ammiraglia della Sesta Flotta.
Poggio Renatico. Base aerea dell’aeronautica militare italiana in provincia di Ferrara, vi si trova il Deployable air command and control centre della Nato. Controlla lo spazio aereo dell’alleanza atlantica ed è in grado di schierarsi ovunque per operazioni militari e missioni di pace. Nel personale ci sono militari di 16 paesi.
Motta di Livenza. In provincia di Treviso, nella caserma Mario Fiore si trova il Multinational Cimic group, reparto multinazionale interforze a guida italiana che ha la funzione di coordinare e agevolare la cooperazione tra la componente militare e le organizzazioni civili dove si svolgono le operazioni. Anche queste forze possono essere velocemente spostate in qualsiasi parte del mondo.
Solbiate Olona. In provincia di Varese, nella caserma Ugo Mara si trova il Corpo d’armata italiano di reazione rapida della Nato, che può essere inviato velocemente ovunque in scenari di crisi. L’Italia fornisce il 70% dei militari mentre il restante 30% è costituito da soldati di altri paesi alleati: circa 400 di Albania, Bulgaria, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Turchia e Ungheria. Il comando è affidato a un italiano. Per due periodi il Corpo d’armata italiano di reazione rapida ha guidato le missioni Isaf (International security assistance force) in Afghanistan.
Mondragone. In provincia di Caserta, c’è il sotterraneo antiatomico per il comando Usa e Nato da utilizzare in caso di guerra.
Taranto. Vi si trova il comando delle forze navali e anfibie offerto dall’Italia alla Nato.
Forward Operating Base (Fob) di Trapani-Birgi. Fornisce supporto tecnico-operativo e logistico agli Awacs della E-3A Component, di base a Geilenkirchen in Germania, da cui dipende il personale che è quasi interamente fornito dall'Aeronautica Militare Italiana.
Centre for maritime research and experimentation di La Spezia. Centro della Nato che si occupa di ricerche in campo scientifico e tecnologico.
Nato Defense College a Roma. Si trova nella città militare della Cecchignola ed è una scuola militare internazionale. Fu voluta dall’allora generale Dwight Eisenhower nel 1951 ed è stata a Parigi fino al 1966, per poi essere trasferita a Roma. Lo staff è composto da 130 tra militari e civili di 21 paesi e i corsi servono a formare sia le più alte cariche sia nell’ambito della Nato sia degli eserciti dei paesi membri dell’alleanza.
Naval Radio Transmitter Facility Niscemi. È una stazione radio della marina militare degli Stati Uniti situata a Niscemi, nel libero consorzio comunale di Caltanissetta, in Sicilia.
US Navy Support Site. A Gricignano di Aversa, in provincia di Caserta, è una cittadella abitativa - completa di piscine, impianti sportivi e di un ospedale - ove alloggiano i militari statunitensi che prestano servizio nelle basi Usa in Campania.