il commento
Eresia: l'efficace riformismo del M5s è una realtà da studiare
Reddito di cittadinanza, parlamentari ridotti e Superbonus. Se i grillozzi applicano anche la regola aurea del doppio mandato bisogna riconoscere la loro forza riformatrice
Cerasa ha minacciato di pubblicare questo pezzo sotto un distico famigerato: “Riceviamo e volentieri pubblichiamo”, che è stato il modo scelto da Repubblica per segnare a dito quella dozzina di articoli in quarant’anni non collimanti con la linea del giornale. E lo capisco. Sto per dire, e ribadire, perché l’ho già detta a mezza bocca, una cosa abnorme, enorme, madornale, di cui porterò in eterno la responsabilità condannato come fatuo bastian contrario, come sciocco provocatore, uno che addirittura si mette fuori dall’agenda Draghi, uno che d’altra parte si è bevuto il cervello perché sente caldo quest’estate, ma senza esagerare, figuriamoci. Bè, pensatela come volete, ma se i grillozzi applicano la regola aurea del doppio mandato, eliminano il Ficus, la Taberna, il gerarca minore e Fofò dalle liste, non dico che li voto, perché sono un perdente fedele del Pd, ma li lodo come una vera, notevole forza riformatrice.
Hanno fatto il Reddito di cittadinanza, che a me pareva di pigranza, una escogitazione del populismo più belluino, però da ogni parte alla fine si è riconosciuto che non è certo stata una riforma del mercato del lavoro, anzi ha creato un sacco di problemi, ma il caro Rdc è sfociato in una riforma efficace dell’assistenza pubblica in tempi calamitosi, riducendo un tasso di povertà che pare sia davvero troppo alto, nonostante la fuga generalizzata dal lavoro. Lo vogliono perfezionare, riformisti e libbberali, e con ragione, ma sarà difficile smantellare questo istituto che è nato da un asse Grillo, Di Maio, Piketty, e ormai si porta senza discussione anche nelle migliori famiglie.
Bonomi e i confindustriali lo odiano, ma neanche la loro alleanza destrorsa con Meloni & C., già abbondantemente preannunciata, sarà in grado di sfondare questo blocco assistenziale di fronte al quale la Quota 100 pensionistica figura come un fallimento minore. Si aggiunga l’insistenza sul salario minimo, chiedo di nuovo scusa a Luciano Capone, ricordandogli la meravigliosa giornata del suo matrimonio (che caldo allegro che faceva!), e i grillozzi faranno la figura di profeti del levelling up all’italiana, quel compattamento sociale forse più importante perfino del totem mistico dei rigassificatori. Efficacia in pagella: 8.
Hanno ridotto di un terzo il numero dei parlamentari, facendosi confermare l’unica vera riforma costituzionale andata in porto in decenni e decenni da un referendum plebiscitario. L’ortodossia liberalriformista dice che è una volgare decapitazione politica di una istituzione cara alla nostra storia, tuttavia ora votiamo per Camere ridotte e non pletoriche, come volevano loro, i grillozzi, e somigliamo di più alle grandi assemblee elettive di Londra, Parigi, Berlino, Madrid e Washington. Bah! Efficacia in pagella: di nuovo 8.
Hanno varato il Superbonus per l’edilizia mentre eravamo nello sprofondo della nuova recessione da virus. Certo non hanno curato con una riforma strutturale il difetto di produttività, mi raccomando la “produttività totale dei fattori”, che ci portiamo appresso da quarant’anni. Ma con quell’idea criminogena del 110 per cento, che ha indotto truffe miliardarie in un paese non disincline alla truffa in commercio e ha messo in imbarazzo stato e banche perché era scritta alla garibaldina, con quella trovata che ha spopolato, convinto, e indotto alla frenesia il bâtiment, l’industria trainante dello sviluppo, hanno contribuito alla grande a un risultato fantasmagorico: l’Italia, nel disastro di pandemia e guerra e inflazione, ora marcia come pil al di sopra della Germania, con una cifra che crea shock and awe, colpisce e spaventa. Efficacia in pagella: il solito 8.
Sul Pnrr si può pensare quel che si vuole, e non nutrire nostalgia per la piccola Versailles di villa Doria Pamphilj, ah! gli Stati Generali dell’avvocato Conte, ma a trattare la mutualizzazione del debito a Bruxelles e a ottenere la fetta maggiore per l’Italia, bè, c’erano loro, riforme strutturali o non riforme strutturali, progetti o non progetti in cantiere. Volevano radere al suolo Palazzo Berlaymont, e sono andati in camper Di Maio e Di Battista ad annunciarlo, poi, contrordine compagni, hanno spremuto il succo non mercantilista e riformatore della Next Generation Eu con un seguace di san Padre Pio. Efficacia in pagella: 8.
Ora i due mandati. Io sono per il sistema americano, dove se hanno i voti al Congresso e al Senato di mandati ne fanno venticinque. Ma è una mia opinione. Loro, i grillozzi, pensano invece che qui da noi ci si rinnova solo se con gli elettori si stipula un patto di rotazione dei loro rappresentanti, che poi i nostri lib-lab dovrebbero ricordarsi delle famose rotazioni di Marco Pannella, nobilitanti perché provenienti da un amato profeta della mejo società liberale. Se vanno fino in fondo, e tolgono dalle palle certi figuri pomposetti e certe figurine da trivio, che gli volete dire se non grazie? Efficacia in pagella: 9.