Addio a Giulio Giustiniani
È morto ieri a 70 anni il giornalista e scrittore. Fu vicedirettore del Corriere della Sera e direttore del Gazzettino di Venezia e delle news di La7
È morto ieri il giornalista e scrittore Giulio Giustiniani. Aveva 70 anni. Aveva soprattutto due qualità riconosciute da chiunque l’avesse conosciuto, due qualità che emergono da tutti i ricordi pubblicati in queste ore: era un galantuomo, era un ottimo giornalista.
Era nato a Firenze, aveva iniziato a lavorare alla Nazione nel 1970 e in pochi anni divenne caporedattore centrale. Poi una parentesi al Resto del Carlino per seguire Marco Leonelli, che era stato vicedirettore nel quotidiano fiorentino. Che era stato soprattutto l’uomo che aveva fatto uscire Giulio Giustiani dal cono d’ombra nel quale era stato esiliato dopo l’inchiesta, documentata e ineccepibile, sulla Loggia P2 e la massoneria in Toscana, che il giornalista aveva pubblicato sulla Nazione allora diretta da Gianfranco Piazzesi. Una grande inchiesta, un perfetto lavoro giornalistico, realizzato a tal punto con precisione e correttezza da non eliminare dalla lista degli iscritti alla loggia massonica gli editori del giornale. Piazzesi venne costretto alle dimissioni, lui esiliato.
Il suo naturale approdo lo raggiunse sul finire degli anni Ottanta, quando ancora i giornalisti come lui, colti e gentiluomini, finivano sempre al Corriere della Sera. Fu chiamato da Ugo Stille con la qualifica di caporedattore centrale, divenne vicedirettore. Poi il passaggio in provincia, a dirigere il Gazzettino di Venezia dal 1996 al 2001 e quindi la direzione delle news e del reparto editoriale di La7 dal 2002 al 2006.
Dopo il giornalismo, la campagna e le rose, perché “i gentiluomini sanno quando è il momento di salutare e quando lasciano, vanno altrove per davvero”, o così almeno per il poeta Pietro Zorutti, che mise in versi la lingua friulana che Giulio Giustiniani sentiva attorno a sé, a Percoto, dov’era andato a vivere con la moglie Elisabetta Nonino.