La stazione della capitale

Roma Termini: stupri, coltellate e rapine. L'inventario dell'insicurezza

Gianluca De Rosa

Arrestato a Milano il polacco che la sera di capodanno ha accoltellato una cittadina israeliana mentre provava a comprare un titolo di viaggio alla biglietteria automatica della stazione. È solo l'ultimo atto di una lunga sequenza di reati. Il prefetto di Roma corre ai ripari

È un canovaccio che immutato si ripete allo stesso modo. Dopo il fattaccio lo stato, almeno per qualche ora, si ridesta. E così ieri a stazione Termini i carabinieri hanno svolto un servizio di controllo straordinario pizzicando quattro persone con divieto di permanenza a Roma. Due giorni prima, era la sera di capodanno, una donna israeliana è stata accoltellata mentre cercava di acquistare un biglietto alle macchinette automatiche che si trovano all’interno della stazione da un polacco senza fissa dimora che questo pomeriggio è stato arrestato a Milano. Il video registrato dalle telecamere di sorveglianza ha fatto il giro delle televisione e dei siti d’informazione, ridestando l’attenzione sul degrado che circonda la stazione.

  
Accoltellamenti, rapine, violenze sessuali. Il campionario dell’insicurezza di Termini, ricchissimo di sfumature, ruota intorno a questi tre reati. “Sembra essere l’opera di un folle”, ha detto ieri il prefetto di Roma Bruno Frattasi sull’accoltellamento di capodanno. Frattasi è stato nominato alcune settimane fa dal suo predecessore, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. La stazione dista dal Viminale, sede del dicastero che si occupa della sicurezza della repubblica italiana e dei suoi cittadini, solo 700 metri. E’ dunque ancora più paradossale che il luogo meno sicuro della capitale d’Italia sia proprio quello, nonostante 1.200 telecamere attive. Frattasi comunque ha provato a ridimensionare. “La stazione Termini registra sensibili livelli di sicurezza. Le denunce per reati all’interno sono scese da 400 negli anni precedenti al lockdown alle 60 nel 2022”, ha detto ieri prima di aggiungere: “Abbiamo un volume di persone che circola a Termini di 500 mila al giorno, una vera e propria città”. Numeri che però più che tranquillizzare lasciano esterrefatti. Più di un reato al giorno fino al 2019, “soli 60” in quest’anno di ripresa dalla pandemia. Evidentemente comunque ancora troppi, se poco dopo le dichiarazioni tranquillizzanti proprio il prefetto ha annunciato una nuova stretta. “Rafforzeremo la sicurezza all’interno della stazione Termini nel quadrante orario che va dalle 20 alle 24, la fascia più critica”.


E d’altronde basta guardare ai mesi appena trascorsi per capire che a Termini c’è qualcosa che non va. Non c’è pace neppure per gli animali. Sempre il 31 dicembre, poche ore prima dell’accoltellamento, sempre all’interno della stazione, il pitbull di una donna ha aggredito e ucciso il barboncino di un passeggero appena arrivato. Due settimane prima, il 17 dicembre,  ecco invece un tentativo di violenza sessuale. Questa volta nel piano sotterraneo della stazione, dove la commessa di un negozio è riuscita a sfuggire a uno sbandato che, pantaloni e mutande tirati giù e bullone contundente in mano, le è piombato addosso mentre stava prendendo alcuni articoli dal magazzino del negozio. E’ metà ottobre invece quando una turista pisana viene presa a calci e pugni da un travestito colombiano che voleva rapinarla.  Sempre in quei giorni alle sequenze di furti si aggiunge l’incendio di diversi scooter all’ingresso della stazione su via Marsala. Il 9 settembre invece un 50enne viene brutalmente picchiato, minacciato di morte e rapinato da due sconosciuti mentre riposa fuori dalla stazione. Pochi giorni dopo, il 12 settembre, intorno alle 20.30 un 28enne viene accoltellato alla scapola e rapinato all’angolo tra via Giolitti e via Manin. Due settimane dopo, il 27 settembre,  una 26enne dipendente di un ostello a pochi passi dalla stazione, viene aggredita e palpeggiata. Chi nelle scorse settimane è rimasto turbato dalla visione di “Bones and all” di Luca Guadagnino, dovrà invece andare a vedere cos’è successo a luglio. Un senza fissa dimora di 32 anni, nel tentativo di rapinare la commessa di un minimarket non ha esitato a staccarle un dito con un morso.