"Non è una protesta, è una barbarie". Il buon senso di un passante contro Ultima Generazione

Imbrattata la scultura di Cattelan davanti alla Borsa di Milano. "Credete che abbiamo bisogno di questo per capire il problema della crisi climatica?". L'artista: "Ho sempre amato il giallo". Piantedosi: "Aperto un tavolo con Nordio per riflettere su nuove norme"

La scultura di Maurizio Cattelan "L.o.v.e.", conosciuta anche come il Dito, installata nel 2010 davanti al palazzo della Borsa in piazza Affari a Milano, è stata imbrattata dagli attivisti di Ultima Generazione con vernice (lavabile, come ribadiscono nei loro profili social). Gli ambientalisti hanno esposto anche uno striscione: "Stop sussidi al fossile". I tre, 23enni e un 39enne, sono stati portati in questura e denunciati per imbrattamento di beni culturali. I due più giovani erano già stati protagonisti del recente imbrattamento al Teatro alla Scala, in occasione della Prima il 7 dicembre. I mezzi dell'Amsa hanno già provveduto alle operazioni di ripulitura, non troppo difficoltose.

 

"Siete degli irrispettosi. Questo non è un modo di protestare: questa è una barbarie", li apostrofa un passante, con al collo un badge da guida turistica, che si trova a passare davanti a palazzo Mezzanotte. "Mi dispiace", risponde un attivista. "No, non ti dispiace, tu sei un maleducato! Siete ridicoli. Credete che abbiamo bisogno di questo per capire il problema della crisi climatica?". E aggiunge: "Sei sulla strada sbagliata. Non è questo il modo di protestare. Questo è patrimonio di tutti".

  

Quella di imbrattare opere d'arte e monumenti è una delle maniere di protestare degli attivisti di Ultima Generazione, che il 2 gennaio hanno gettato vernice sul Senato

L'artista autore dell'opera, Maurizio Cattelan, tutto sommato l'ha presa bene: a Repubblica ha detto che "il giallo è un colore che ho sempre amato". Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi fa sapere che "abbiamo un tavolo aperto con il ministro Nordio per una riflessione sulla necessità di interventi normativi che, sia con strumenti penali che di sicurezza, possano tenere conto di queste situazioni che si sono affacciate nella nostra realtà. Sarà quello il luogo dove faremo le giuste considerazioni".