"pull factor" dove sei?
Quasi 2 mila arrivi a Lampedusa in 48 ore e nemmeno l'ombra di una nave ong al largo
Sull'isola, solo sbarchi autonomi o con l'intervento della Guardia costiera. Intanto, dopo il Consiglio d'Europa anche l'Onu boccia il decreto del governo. Per Piantedosi e Molteni però sono timori "infondati"
La criminalizzazione delle navi ong si dimostra di nuovo una tecnica inutile se lo scopo del governo è fermare gli sbarchi. Se l'obiettivo invece è salvare le persone, allora è anche pericolosa. Mentre continuano ad arrivare migranti sulle coste italiane, le Nazioni Unite hanno infatti invitato il governo a fermare il decreto Piantedosi, che la settimana prossima potrebbe diventare legge, sostenendo che potrebbe fare aumentare le morti in mare.
Solo ieri sono sbarcate 884 persone a Lampedusa, con 25 imbarcazioni diverse. Mentre l'altroieri altri 735 migranti da 19 sbarchi indipendenti sono approdati nel nostro paese. Si tratta di più di 1.600 richiedenti asilo arrivati in Italia senza alcun aiuto da parte di navi umanitarie. Le persone, quindi, arrivano comunque, ma il decreto che istituisce un nuovo "codice di condotta" per le ong guarda solo a regolare e limitare le operazioni di soccorso condotte da queste e che, in queste ore, stanno salvando la vita di 319 migranti.
In particolare, la nuova legge obbligherebbe le navi umanitarie a compiere un solo salvataggio in mare per volta, pena sanzioni amministrative con multe fino a 50 mila euro e, in alcuni casi, addirittura il sequestro dell'imbarcazione.
"È semplicemente il modo sbagliato per affrontare questa crisi umanitaria", ha dichiarato il capo per i diritti umani dell'Onu, Volker Türk, che in una nota molto dura inviata all'Italia ha invitato il governo a ritirare il decreto. L'Alto commissariato di Ginevra ha voluto esprimere "forti preoccupazioni" perché la proposta di legge italiana si tradurrebbe in un ostacolo "per la fornitura di assistenza salvavita da parte delle organizzazioni umanitarie di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, con conseguenti più morti in mare". Per questo motivo, l'Onu invita il governo Meloni a tornare sui suoi passi così che tutte le proposte di legge siano "conformi al diritto internazionale per i diritti umani e sui rifugiati".
Stamattina, in risposta, il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, ha detto che le critiche ricevute dal Palazzo di vetro non hanno fondamento e sono "intrise di visioni ideologiche gravi".
L'allarme delle Nazioni Unite non è isolato e arriva dopo quello del Consiglio d'Europa – organizzazione internazionale per la promozione dei diritti umani – del primo febbraio. "Temo che la norma possa ostacolare la fornitura di soccorso vitale da parte delle ong nel Mediterraneo centrale e, quindi, possa essere in contrasto con gli obblighi dell’Italia in materia di diritti umani e di diritto internazionale", aveva dichiarato Dunja Mijatović, commissaria per i diritti umani, nella lettera indirizzata a Piantedosi. Impedire di effettuare soccorsi multipli in mare rischia di diventare un ostacolo per "un’efficace ricerca e soccorso da parte delle navi", aveva sottolineato la commissaria, per poi aggiungere: "Noto inoltre con preoccupazione che alle navi delle ong sono stati assegnati porti sicuri lontani, nel centro e nord Italia. Questo prolunga le sofferenze delle persone soccorse in mare e ritarda indebitamente la fornitura di un’assistenza adeguata per soddisfare i loro bisogni fondamentali".
Piantedosi aveva definito "infondati" i timori del Consiglio d'Europa. Ma mentre si dibatte su come regolamentare il 10 per cento degli arrivi – a tanto ammonta la quota di sbarchi tramite navi umanitarie – l'hotspot di Lampedusa è in difficoltà con oltre 2 mila persone accolte a fronte di una capienza nominale di circa 500 persone.
Nonostante le difficoltà nell'isola siciliana, il sistema di accoglienza dei migranti in Italia è comunque lontano dai numeri elevati registrati fino al 2017. Gli ultimi numeri, riportati da Openpolis e relativi alla fine del 2021, dicono che al 31 dicembre di quell'anno i posti liberi erano più di 77 mila.
Intanto, Ocean Viking arriverà domani a mezzogiorno a Ravenna con a bordo 84 persone, mentre la Geo Barents ha già portato in salvo 48 migranti ad Ancona, dopo tre giorni di navigazione.