Il caso

Mourinho a giugno lascia i Parioli. Fuga da Roma? Il club: "Nessun nesso"

Simone Canettieri

Il mister pronto ad andarsene dalla casa dove vive da due anni. Panico fra i giallorossi. La società: "Ha un altro anno di contratto"

Mou lascia i Parioli. Per avvicinarsi (casa e chiesa) a Trigoria? O per staccarsi dalla Capitale, e quindi dai giallorossi, nonostante il contratto triennale lo inchiodi qui per un’altra stagione? La notizia ha iniziato a fare il giro degli agenti immobiliari che contano con un misto di ansia e curiosità: ma ‘ndo va’? Il mister della Roma da giugno sembra intenzionato ad andarsene dalla dimora che si trova tra Villa Borghese e piazzale delle Belle Arti, di proprietà dell’ex calciatore Alberto Aquilani. Quattrocento metri quadrati incastonati in un palazzo non proprio popolare, commissionato nei primi del Novecento dal principe Carrega di Lucedio.

Ma come: proprio ora che i Parioli avevano imparato a conoscere Elly Schlein grazie all’invito chez Baglioni, lo Special One toglie le tende? Ovviamente le due cose non sono collegate, anche se per il momento il nuovo corso del Pd vanta “zero tituli”, in attesa della Champions (le elezioni europee del prossimo anno). E però che ne sarà di José Mourinho, avvistato di tanto in tanto, come una cometa, nei bistrot pariolissimi di piazza Ungheria con cappuccio in testa per non farsi riconoscere? Cosa c’è dietro a questo giallo dell’addio al quartiere iconico della Capitale: indizi di una fuga prematura?

Appena arrivato a Roma, quasi due anni fa, sembrava che dovesse alloggiare a Palazzo Taverna, fortino fascinoso con citazione dantesca incorporata, tra piazza Navona e le vie dei supplì. Tuttavia alla fine scelse il quartiere  simbolo dell’alta borghesia (ora) riflessiva, lontano dalle vie Cortina e dalle colline Fleming, e pure dalle zone già tottiane dell’Eur e dell’Axa. 

Adesso questa indiscrezione, che fa impazzire il mondo del real estate pallonaro. Contattati dal Foglio i vertici del club giallorosso confermano l’intenzione di Mou di cambiare aria, ma niente panico: “Sono in corso valutazioni da parte del mister, non c’è alcun nesso con il suo futuro prossimo. Ora ha una casa enorme che non vive: è normale che ne cerchi una più vicina a Trigoria”. La curva Sud gli può cantare di tutto, ma mai Arrivederci Roma.
 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.