Il racconto
Il miracolo di Trevignano, tra la madonna e il Tar
La statuetta lacrima, la santona parla per conto della Vergine, la Chiesa balbetta e ora arrivano pure i giudici. Reportage dal comune alle porte di Roma, dove ancora oggi la presunta veggente Gisella Cardia ha incontrato i suoi adepti
“Alle 6 c’è la conferenza stampa della Madonna”. La battuta del cameraman sghignazzante è rivelatrice. Se i fedeli genuflessi attendono con trepidazione commossa il nuovo messaggio della Madonna di Trevignano, per la stampa al gran completo – videomaker, fotografi, tv, giornali, radio e agenzie – l’attesa ha lo stesso snervante sapore di quelle conferenze stampa dei politici che cominciano sempre in ritardo. Siamo a Trevignano romano comune lacustre di 5mila abitanti sul lago di Bracciano, a mezz’ora di auto da Roma. E’ qui che dal 2016 Gisella Cardia arringa i suoi fedeli davanti a una statua di una Madonna che ogni 3 del mese lacrima sangue. “Sangue di maiale”, accusano quelli che contro di lei hanno presentato un esposto alla procura di Civitavecchia. La presunta veggente dice anche di comunicare direttamente con Maria con messaggi che poi vengono trascritti, letti e riletti come fossero passi del Vangelo: “Dal messaggio della Madonna di Trevignano del 3 giugno 2019…”.
La presunta veggente fino a poco tempo fa aveva il vizio di spararle grosse. Stimmate sulle mani, gravidanze immacolate, moltiplicazione non di pani, ma di pizze e gnocchi. Più di una santa, una divinità trash. Inevitabile dunque che prima o poi la vicenda attirasse giornali e tv. Complice anche la temporanea sparizione della santona dopo l’esposto presentato dall’investigatore privato Andrea Caciotti per truffa e abuso della credulità popolare ai danni di ex fedeli, tra i quali un signore che le avrebbe versato 123 mila euro.
Oggi invece Gisella Cardia è tornata sul campo dei presunti miracoli. Il comune di Trevignano ha interdetto l’area al traffico. Fedeli e giornalisti che provano a parcheggiare più vicino, sulla strada ripidissima che sale al terreno, sono stati avvisati “Arriverà la multa”. “Purtroppo gli aspetti negativi della vicenda rafforzano la fede dei seguaci, anche l’accanimento mediatico la sta martirizzando ai loro occhi, più se ne parla e peggio è”, dice Luca Galloni, vicesindaco di Trevignano che infatti, insieme alla sindaca Claudia Maciucchi, ha preferito rimanere in silenzio nella speranza di abbassare l’attenzione sulla storia. E’ difficile però. Impossibile, si direbbe. La santona arriva come una star. Bodyguard, polizia e telecamere. I miracoli vanno in diretta YouTube. “Sembrava lady Gaga”, dice qualcuno. Poi, confermando i timori del vicesindaco, subito attacca: “In questi due mesi e mezzo mi avete dipinta come un mostro, come una truffatrice, satana in persona. Parlo dei media e di coloro che si divertono ad andare in tv a screditarmi”.
La scenografia da Dolce vita, con fotografi, giornalisti, preti curiosi e scettici accorsi ad assistere al presunto miracolo ha una variazione sul tema. Alla veggente, sulle rive del lago vulcanico, si sono affiancati anche i comitati No Madonna (nome ufficiale comitato per la legalità), dei nimby illuminati pronti a tutto per fermare un misticismo che puzza di cialtroneria. Si sono dotati anche di un legale. L’avvocato Lara Serao che fuori dal campo strilla: “Questi con la scusa della preghiera hanno fatto una marea di abusi dentro il parco, allora sapete che c’è, qui di fronte il mese prossimo ci facciamo un rave party!”. Sul terreno – che è di proprietà di Cardia e del marito – infatti ci sono i vincoli del parco naturale di Bracciano e Martignano. Anche per questo il comune ha emesso un ordinato per la rimozione dei manufatti, dalla Madonna alle panche e l’altare che l’hanno trasformata di fatto in una chiesa all’aperto. Il ricorso al Tar è dietro l’angolo.
L’arrivo di massa comunque non c’è stato. Nella spianata, che di sacro ha senz’altro una vista mozzafiato dall’alto sul lago, sotto un vento che sferza senza pietà, ci sono al massimo 200 persone, rimpolpate però dal grande afflusso di stampa e forze dell’ordine. Lo spettacolo è in presa diretta. “La verità – confessa a malincuore un videomaker – è che è colpa nostra: facciamo diventare cento esaltati un pezzo del paese, come con i no vax”.
Dopo il nuovo messaggio – “L’umanità va verso l’autodistruzione, pregate” – e gli abbracci con i fedeli, la santona fugge in macchina inseguita dai cameraman e scortata dai bodyguard, dai fedeli con la pettorina bianca e la scritta “Madonna di Trevignano”. Ma è dall’inizio che questa messa eretica si celebra a favore di telecamera. Uno spettacolo di frizzi e lazzi un po’ spontaneo, un po’ cercato. Una troupe Mediaset si è portata dietro un prete, Don Patrizio Coppola, avellinese ma della diocesi di Salerno, che non crede a un tubo e sfiora quasi la rissa con alcuni fedeli perché si rifiuta di entrare a confessarli: “Ci sono dei manufatti abusivi, non entro!”. Serve da contraddittorio per lo show. Ha delle accuse pesanti da fare: “Qui la chiesa non decide nulla da 7 anni, non c’è la Madonna ma solo l’ abuso della credulità popolare”. Mentre quelli del comitato no Madonna raccontano vicende surreali. “Il parroco che c’era fino a poco tempo fa a Trevignano, Don Gabriele, è stato cacciato perché questi esaltati hanno raccolto le firme per mandarlo via dicendo che era posseduto dal demonio”. Pare che il precedente vescovo di Civita Castellana, responsabile della diocesi che comprende Trevignano, apprezzasse la santona. “Veniva qui a benedire la gente”, accusano. E’ stato sostituito. Il suo successore, monsignor Marco Salvi, ha indagato sulla vicenda sulla quale l’osservatorio vaticano per le apparizione e i fenomeni mistici legati alla Vergine Maria oggi dovrebbe decidere: miracolo o truffa?
Di fatto molti sacerdoti hanno partecipato anche oggi al rituale. Uno di loro difende la santona. “Anche a Padre Pio dicevano che era un truffatore”. E quando un giornalista lo interrompe: “Ma non vorrete paragonare Gisella a Padre Pio”, un fedele sbotta: “Non si sa perché Padre Pio non si può mai toccare”, lanciandosi in un improbabile derby tra santi veri e presunti.