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Supermercati pubblici in Spagna, il fondatore di Podemos risponde al giornalista del Foglio Capone
Il partito della sinistra radicale spagnola propone di aprire una catena di negozi di stato per vendere beni alimentari a prezzi più bassi e aumentare i salari e l'occupazione. Cosa può andare storto? Il botta e risposta su Twitter tra Pablo Iglesias e Luciano Capone
Creare una catena di supermercati di stato per vendere a prezzi più bassi, pagare meglio i fornitori, non fare concorrenza ai piccoli negozi di quartiere, aumentare i salari e il numero di occupati. La proposta è di Podemos, il partito spagnolo della sinistra radicale, e circola in Spagna da qualche giorno. La sintesi invece è del giornalista del Foglio, Luciano Capone, che su Twitter si domanda ironicamente cosa possa andare storto in un progetto del genere.
Passa un giorno dal suo tweet ed è lo stesso fondatore di Podemos a decidere di rispondergli. Nessun riferimento ai punti deboli del progetto, non una risposta nel merito, ma un attacco alla "setta neoliberista" di cui a quanto pare Capone fa parte: la voce è arrivata fino in Spagna. "La setta neoliberista italiana si agita per la proposta di Podemos di creare supermercati pubblici. Lì la gente non può nemmeno pagare la spesa. Quando mordi l'osso devi continuare a mordere", twitta Iglesias.
Il tweet di Iglesias non passa inosservato. Tra chi fa ironia c'è anche il giornalista Gianni Trovati: "Capone è il leader della setta ordoliberista che vuole far morire di fame il popolo e cerca i dollari di Soros per comprare le sue strane cravatte colorate". (Basta avere conosciuto Luciano per capire a quali colori e fantasie si riferisce Trovati).
Il finale di questo botta e risposta – per il momento – lo twitta Capone: "Gentile Pablo, non sono affatto contrario a una catena di Supermercati di Stato spagnoli. Anzi, spero che apriate delle sedi anche in Italia per aumentare la concorrenza. Male che vada ai Supermercados Públicos, a pagare saranno i contribuenti spagnoli".