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Mion: "L'autocertificazione del Morandi era una cazzata. Ma non feci nulla, per non perdere il lavoro"

"Ci fu quella riunione dove venne evidenziato il problema di progettazione. Ma nessuno pensava che crollasse", ha detto l'ex ad di Edizione, la holding dei Benetton  dopo la sua testimonianza in aula al processo per il crollo del Ponte di Genova

"Ci fu quella riunione dove venne evidenziato il problema di progettazione. Ma nessuno pensava che crollasse", ha detto Gianni Mion, ex ad di Edizione, la holding dei Benetton, ex consigliere di amministrazione di Aspi e della sua ex controllante, Atlantia, dopo la sua testimonianza in aula al processo per il crollo del Ponte Morandi. "Che la stabilità dell'opera venisse autocertificata - ha detto il manager - per me era una cazzata, una stupidaggine e mi aveva fatto impressione. Dopo quella riunione avrei dovuto fare casino, ma non l'ho fatto. Forse perché tenevo al mio posto di lavoro. A quella riunione c'era anche Gilberto Benetton, sapeva anche lui che c'era quel problema. Ma anche lui si è fidato di questa autocertificazione. È andata così, nessuno ha fatto nulla e provo dispiacere. Quante cose non abbiamo fatto da stupidi che cercheresti di non fare. Spero che adesso si verifichi meglio del passato. Spero questo per tutti. Speravo che finisse meglio".

 

(Servizio di Laura Nicastro / Ansa)