Il personaggio
La dottoressa no vax Silvana De Mari radiata dall'ordine. Una lunga storia di complotti
Oltre che per le sue posizioni contro i vaccini, il celebre volto della pandemia è stato escluso per aver denigrato l’operato dei colleghi e aver dispensato cure domiciliari a distanza. Breve rassegna delle sue più controverse posizioni
Silvana De Mari, nota per le sue posizioni contro i vaccini e la comunità gay, è stata radiata dall’ordine dei medici. Ad annunciarlo è stata la stessa dottoressa in un video diffuso sulla sua pagina Facebook. In precedenza, nel 2021, De Mari era già stata sospesa dall’ordine per aver deciso di “non far entrare nel mio corpo qualcosa che non volevo nel mio corpo”. E cioè per essersi sottratta all’obbligo di vaccinazione contro il Covid. Quanto alla radiazione, questa è dovuta non solo alle posizioni contro i vaccini espresse pubblicamente a più riprese ma soprattutto per aver denigrato l’operato dei colleghi e aver dispensato cure domiciliari a distanza per il Covid nel periodo della pandemia. Per inquadrare al meglio il personaggio possiamo qui ricordare alcune delle sue posizioni in tema di vaccini e cure domiciliari esposte nell’ultimo triennio tra convegni no vax e interventi sui social.
"Per capire come si è arrivati a questo e ai vaccini - spiegava De Mari - dobbiamo comprendere come è iniziata l'ipnosi di massa. La televisione manda il nostro cervello in ritmo alpha, ci rende ipnotizzabili. La televisione ha capacità ipnotiche spaventose, superiori alle nostre capacità di resistenza". Per favorire questa ipnosi, secondo la dottoressa radiata, i suoi video venivano censurati anche sui social per mezzo di interventi diretti del governo: “Facebook è stato pagato con il mio denaro - sostiene De Mari - l’incredibile ministro Speranza ha riempito Facebook, Google e Twitter di quattrini perché controllassero ciò che noi diciamo sul Covid! Quindi il mio profilo Silvana De Mari è stato chiuso perché innumerevoli volte vi ho spiegato quali erano le medicine da prendere se vi ammalavate di Covid così da rendere molto remota il rischio di venire intubati o addirittura defunti. Il nostro ministro Speranza ha pagato perché la nostra libertà di parola sia annullata”.
Prescrizioni che prevedevano la messa al bando del paracetamolo, “perché mai devi dare la tachipirina in un’infezione virale, perché favorisce l’infezione e peggiora la malattia. L’ho sempre scritto nei miei libri da 40 anni. Questa roba è vera anche se la letteratura medica non l’ha mai scritta. Perché la letteratura medica è nelle mani di alcune persone e segue linee non sempre limpidissime. Dare un farmaco antipiretico in una malattia che uccide per infiammazione è un crimine”, tuonava in uno dei suoi video. Per guarire dal Covid, secondo De Mari, erano sufficienti solo tre farmaci per un costo complessivo di 11 euro. L’esempio citato era quello della Repubblica di Mauritius, tanto caro a quell’associazione delle cure domiciliari Ippocrateorg ospitata per un convegno al Senato su invito della Lega nel settembre del 2021. Nelle Mauritius si era debellato il Covid ricorrendo semplicemente ad aspirina, idrossiclorochina e azitromicina. “Vorrei usare questa modesta tribuna – spiegava De Mari in un video - per esprimere la mia più totale disistima a tutti i medici che non hanno fatto i medici, che hanno tradito i loro pazienti, che li hanno fatti aggravare, che hanno tradito il giuramento di Ippocrate, che hanno tradito anche la loro umanità, invece che andare a curare i pazienti li rispondevano per telefono consigliando il paracetamolo. A tutti questi medici, l’uso che potete fare del vostro fottuto paracetamolo è il posto dove potete mettervelo!”.
Non sono poi mancate prescrizioni online per chi era stato vaccinato contro il Covid con il vaccino di AstraZeneca: “Dopo il vaccino AstraZeneca, quello che uccide è una triade: trombosi da seno venoso, porpora e trombocitopenia. Sono le stesse tre cose con cui uccide il Covid. Quindi anche il vaccino AstraZeneca uccide attraverso lo stesso meccanismo autoimmune. Cominciate a prendere immediatamente cortisone e idrossiclorochina. Deltacortene 25 mg, una compressa per due, e Plaquenil, una compressa per due. Questa potrebbe scongiurare la reazione auto immune. Dite a tutte le persone che conoscete che hanno fatto questo vaccino”, suggeriva De Mari.
Come non ricordare infine l’appello ai vaccinati per rendere manifesta la presenza di materiale ferroso nei vaccini. Le indicazioni erano le seguenti: “Dovete farvi prescrivere un’ecografia del braccio, ma soprattutto dell’ascella. Se nell’ascella c’è un linfonodo con dentro del materiale ferroso, quello me lo mandate perché quello mi serve”. Non indaghiamo oltre su questa necessità di materiale ferroso. Ma non finisce qui. La seconda cosa da fare è “prendere la calamita che sta su, dare un giro di benda, e tenervela tre giorni e tre notti sul braccio. Dovrebbe formarsi una specie di tatuaggio. Sono queste sostanze ferrose che vengono attirate in superficie”. A quel punto, le istruzioni da seguire sono queste due: “Dovete denunciare il fatto ai Carabinieri e rivolgervi di corsa a un chirurgo affinché vi levi il tatuaggio. Poi lo mandate ad un laboratorio di anatomia patologica così finalmente lo esaminiamo e vi diciamo di che si tratta”. Che dire se non che forse l’indicazione più corretta sarebbe stata quella verso un'altra specialistica.