il caso nella maggioranza
Le Lega boccia "la linea diplomatica" di Meloni sui migranti. "Situazione insostenibile" a Lampedusa
La premier sente von der Leyen, ma per il vicesegretario del Carroccio Crippa "servono atteggiamenti più rigidi". Sull'isola si cerca di tamponare il record di arrivi: proseguono i trasferimenti verso altri centri di accoglienza
"La via diplomatica di Meloni non ha funzionato". All'indomani di una giornata difficile, con oltre due mila persone sbarcate a Lampedusa e un numero recordi di migranti sull'isola – oltre le 7mila – arriva l'affondo della Lega al governo. Il vicesegretario Andrea Crippa mette in dubbio la linea della premier rispondendo a una domanda di Affari italiani.
Il numero due del Carroccio punta il dito, in particolare, contro il memorandum firmato tra Unione europea e Tunisi, di cui Meloni è stata uno dei principali sponsor. "Ieri sono arrivati 121 barchini e 6.000 migranti, il governo della Tunisia, è evidente, ha dichiarato guerra all'Italia. Non è possibile che un paese come l'Italia sia sotto ricatto degli Stati del Nord Africa, come la Tunisia", ha detto il leghista, invocando un ritorno ai decreti sicurezza: "Bisogna tornare a fare ciò che faceva Salvini quando era ministro dell’Interno. Lui ha dimostrato che i problemi si possono risolvere con atteggiamenti più rigidi". È forse la prima volta che un esponente di questa maggioranza mette in luce così apertamente le lacune della strategia di Palazzo Chigi sulla questione migranti.
D'altra parte, quella di Lampedusa "è una situazione insostenibile", come ha detto il sindaco Filippo Mannino, rivolgendosi direttamente al governo: "Un intervento strutturale del governo non è più rinviabile. Servono navi in rada che garantiscano trasferimenti immediati. I lampedusani hanno sempre accolto tutti a braccia aperte, in queste ore si sono prodigati in tutti i modi per dare aiuto e soccorso. Abbiamo fatto il possibile ma adesso non possiamo fare di più". Non tutti i limiti però, secondo il primo cittadino, appartengono al governo: "Mi devono spiegare dov'è l’Unione europea... di unito ci sono rimaste solo le stelline sulla bandiere" ha aggiunto, sottolineando la mancanza di solidarietà da parte degli altri stati, in particolare quella della "vergognosa Francia", che ha annunciato di rafforzare i controlli ai confini con l'Italia. A riguardo, secondo quel che risulta da alcune agenzie, Meloni questa mattina avrebbe avuto un colloquio con Ursula von der Leyen.
Nel frattempo, l'isola prova a riorganizzarsi e reagire, dopo una giornata segnata anche dalle tensioni tra migranti e polizia. Numerosi sono stati i gesti spontanei da parte dei lampedusani che hanno fornito cibo, coperte e Wi-fi ai migranti per sopperire alle mancanze della macchina dell'accoglienza istituzionale. L'hot spot dell'isola conta circa 600 posti, a fronte delle migliaia di arrivi registrati ieri. Mentre nelle ultime ore sarebbero arrivati altri 135 migranti.
Già da questa notte sono in corso i i trasferimenti di migranti, movimenti che continueranno per tutto il giorno. Il commissario per l'emergenza immigrazione, Valerio Valenti, e il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, hanno disposto un massiccio piano di trasferimenti. Ieri sono stati trasferiti in 1.650. Quasi 2 mila le persone interessate oggi: 453 con una nave dedicata al trasferimento, la "Lampedusa", destinati a Trapani; 480 con nave "Veronesi" ad Augusta, 700 con il traghetto di linea "Galaxy" a Porto Empedocle e 300 con la nave militare "Orione" verso Catania.