"faremo rumore per te"

Per i funerali di Giulia Cecchettin in piazza centinaia di persone a Padova

Dalle prime luci di questa mattina, di fronte alla Basilica di Santa Giustina, si è radunata una grandissima folla per l'ultimo saluto alla giovane 22enne di Vigonovo, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. "Ciao Giulia. Salutaci la mamma" ha detto il padre Gino durante la messa

Nicolò Zambelli

È il giorno dell'ultimo saluto a Giulia Cecchettin. Questa mattina alla Basilica di Santa Giustina di Padova si sono svolti i funerali pubblici della ragazza di 22 anni originaria di Vigonovo, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato mentre tentava la fuga in Germania e ora in carcere. La cerimonia, iniziata alle undici e durata poco più di un'ora, si è conclusa con un lunghissimo applauso delle centinaia di persone presenti in piazza Prato della Valle che ha accompagnato l'uscita dalla basilica della bara bianca di Giulia. Secondo la diocesi di Padova, la folla riunita fuori dalla chiesa ha toccato le 10mila persone, venute da tutta Italia per rendere omaggio alla giovane. In occasione del funerale davanti alla basilica è infatti stato montato un maxischermo per permettere alle persone di seguire la messa anche dall'esterno. Il feretro di Giulia è stato poi trasportato nella chiesa di Saonara, dove si è svolta una seconda funzione privata.

 

 

Il capo dello stato, Sergio Mattarella, questa mattina ha ricordato la giovane durante un incontro istituzionale al Quirinale: "Il valore e il rispetto della vita vanno riaffermati con determinazione in ogni ambito: è un messaggio che va ribadito con forza", ha detto. Al funerale, in rappresentanza del governo, ha presenziato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha salutato il padre e i familiari della vittima prima dell'inizio delle celebrazioni. Presente anche il presidente della regione Veneto Luca Zaia che ha proclamato per oggi lutto regionale – e tutti i sindaci in veste istituzionale con la fascia tricolore.

 

 

Il padre di Giulia, Gino Cecchettin ha letto una poesia di Khalil Gibran per "dare una reale rappresentazione di come bisognerebbe imparare a vivere". Il testo recita: "Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia...". E proprio ai versi della poesia di aggancia il suo saluto: "Cara Giulia è giunto il momento di lasciarti andare. Salutaci la mamma. Ti penso abbracciata a lei e ho la speranza che, strette insieme, il vostro amore sia così forte da aiutare Elena, Davide e anche me, non solo a sopravvivere a questa tempesta di dolore che ci ha travolto, ma anche a imparare a danzare sotto la pioggia".

 

 

Il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, ha anche chiesto "pace" per l'assassino di Giulia, Filippo Turetta: "Donaci, Signore, anche la pace del cuore, del mio cuore e del cuore di tutti i presenti, chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia. Il nostro cuore cerca tenerezza, comprensione, affetto, amore. La pace del cuore è pace con se stessi, con il proprio corpo, con la propria psiche, con i propri sentimenti soprattutto quelli che riguardano il senso delle azioni che compiamo e il senso della vita. Il nostro cuore è il luogo dove il Vangelo e la Pasqua di Gesù di Nazareth bussano con delicatezza pronti a dispiegare la loro forza umanizzante", ha detto il vescovo. E ha rivolto un appello ai giovani: "Forse voi giovani potete osare di più rispetto al passato: avete a disposizione le università e gli studi, avete possibilità di incontri e confronti a livello internazionale, avete più opportunità e benessere rispetto a 50 anni fa. Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità".

 

 

Durante le celebrazioni ha preso parola anche la migliore amica di Giulia, Giulia Zecchin. La famiglia Checchettin ha voluto che venisse data lettura di un passo dal libro del profeta Isaia. "Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, un virgulto – recita l'incipit – germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore". 

 

 

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