in piazza del popolo
"Qui per dire: mai più". Il racconto della manifestazione contro l'antisemitismo
Alla manifestazione organizzata a Roma dalle comunità ebraiche partecipa (quasi) tutta la politica, unita contro l'odio antisemita. Critiche nei confronti delle femministe: "Qui anche per rendere giustizia alle sorelle ebree snobbate dalla manifestazione del 25 novembre"
Stasera siamo qui, insieme, per dire no all'antisemitismo e no al terrorismo che sono legati tra loro. L'antisemitismo non riguarda soltanto noi ebrei, ma rigurda tutti, tutta la società perché infrange le fondamenta stessa della nostra civiltà", dice il presidente della comunità ebraica di Roma Victor Fadlun dal palco in piazza del Popolo nella manifestazione organizzata dalla comunita ebraica della Capitale e dalle unioni delle comunità ebraiche italiane. Settemila persone avvolte nelle bandiere di israele e dell'Europa, hanno sfidato il primo freddo invernale, per dire ancora una volta: no all'antisemitismo. C'è tutta la politica italiana presente in piazza del Popolo, tranne Verdi e Sinistra italiana.
"Ci preoccupa molto il rigurgito dell'antisemitismo a cui assistiamo non soltanto in Italia, ma anche nel resto d'Europa" dice la segretaria del Pd Elly Schlein. Arriva in ritardo Giuseppe Conte del Movimento 5 stelle, che evita l'entrata lato autorità, ma dopo aver squadrato per bene la piazza, preferisce attraversarla. "Dopo due mesi siamo ancora accanto a Israele che sta lottando per la propria sicurezza, per la propria libertà, per il diritto di esistere, ma anche per la nostra sicurezza, per la nostra libertà contro i terroristi di Hamas" dichiara Maria Elena Boschi in rappresentanza di Italia Viva. Sul palco si alternano i ministri Sangiuliano, Valditara, Nordio. Tra i primi ad arrivare alla manifestazione il presidente del Senato Ignazio La Russa e il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani che ribadisce ancora una volta che "la nostra civiltà è figlia di una comune cultura: giudaica e cristiana. Quindi l'Europa è anche la casa degli ebrei che vogliono viverci in pieno diritto, in pace, rispettati da tutti". E Matteo Salvini dal palco scandisce per bene 8 volte: "Lunga vita a Israele". Sul silenzio "assordante" delle femministe nel condannare gli stupri e le violenze compiute dai terroristi di Hamas sulle donne israeliane, la presidente dell'unione delle comunità ebraiche in Italia, Noemi Di Segni è netta: "Quando noi diciamo Non una di meno, vuol dire anche non israeliane di meno".
"Non siete soli, come dimostra questa piazza. E come dimostra il fatto eccezionale che in questa piazza hanno scelto di metterci la faccia tutte o quasi le forze politiche, in modo trasversale. Siamo e sono qui per rassicurarvi che non sarete mai sali, anche nei giorni ordinari. Oggi e sempre: mai più", dice intervenendo dal palco il direttore del Foglio Claudio Cerasa. La manifestazione si chiude con la ballata Coming home, di Shiri Maimon, canzone simbolo del popolo israeliano e dedicata agli ebrai ancora in ostaggio di Hamas.