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il lutto

È morto Antonio Paolucci, storico dell'arte ed ex ministro del governo Dini

L'esperto di storia dell'arte, uno dei maggiori in Italia, è morto a Firenze all'età di 84 anni. Il cordoglio delle istituzioni e del mondo della cultura 

È morto a 84 anni Antonio Paolucci, storico dell'arte e ministro dei Beni culturali nel governo di Lamberto Dini, tra il 1995 e il 1996. Paolucci è nato a Rimini nel 1939 e ha iniziato la sua carriera come funzionario del ministero della Pubblica istruzione dopo essersi laureato in Storia dell’arte. All'epoca, e fino al 1975, al ministero della Pubblica istruzione spettavano i compiti che furono poi affidati al ministero dei Beni culturali. 

Paolucci ha lavorato per anni anche nelle soprintendenze. Ha iniziato nel 1980 a Venezia, poi a Verona, a Mantova e infine a Firenze, dove è stato soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure, per poi passare alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici (diventata poi Soprintendenza speciale per il Polo Museale Fiorentino) ed essere nominato anche direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana sino al collocamento a riposo per raggiunti limiti d'età, avvenuto nel 2006.

Dal gennaio 1995 al maggio 1996 ha ricoperto la carica di ministro per i Beni culturali e ambientali durante il governo presieduto da Lamberto Dini. Dopo il terremoto che ha colpito l'Umbria e le Marche nel 1997 è stato nominato commissario straordinario del governo per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi. 

"Con la scomparsa di Antonio Paolucci, l'Italia perde un uomo di cultura appassionato e rigoroso – ha dichiarato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – un instancabile studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale. Alla famiglia e ai suoi cari le più sentite condoglianze". 


"Sono molto rattristato. Perdiamo una grande personalità, un grande esperto di arte, un uomo di cultura immensa al quale ero molto legato per tante ragioni, al di là che era stato mio ministro", ha detto ad AgenziaCULT l'ex presidente del Consiglio, Lamberto Dini. "Il mio era un governo composto da non parlamentari e nella scelta dei ministri optai per personalità della società civile, esperti e professori. Per i Beni culturali decisi di affidarmi a Paolucci perché tra i tanti incarichi ricoperti era stato anche soprintendente a Firenze", ha spiegato Dini, ricordando un episodio della loro esperienza governativa: "All'ultimo piano di Palazzo Chigi c'è un appartamento che i presidenti del Consiglio possono utilizzare per dormirci oppure per invitare delle persone. Lo feci vedere al ministro Paolucci dicendogli che andava messo a posto, magari con pezzi presi da depositi di musei e palazzi statali, in modo da renderlo più consono al ricevimento di personalità. Paolucci trovò un numero considerevole di cose sparse nei sotterranei e credo - ha concluso Dini - che tutti quei mobili che ottenni da lui siano ancora lì".

 

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