il caso

La prof. Di Cesare celebra l'ex brigatista Balzerani e poi rimuove il post: "Stupida per la bufera"

"La tua rivoluzione è stata anche la mia", ha scritto su X la docente di Filosofia. "Parole sconcertanti", dice la rettrice della Sapienza. FdI chiede a tutta la politica di prendere le distanze. Verducci (Pd): "Grave trasmettere visione empatica del terrorismo". Salvini: "Vergogna".

"La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna". Il post di Donatella Di Cesare dedicato all'ex brigatista Barbara Balzerani, morta ieri a Roma, è stato online quanto basta per essere notato. Dopo averlo pubblicato, questa mattina su X, la professoressa di Filosofia della Sapienza ha infatti deciso di cancellarlo. Troppo tardi per evitare la polemica. Che d'altra parte la prof. dice di non comprendere. "Sono stupita per questa bufera che si è sollevata. Ho reagito alla morte Di Barbara Balzerani con un post molto breve ricordando il titolo Di un suo libro", ha commentato interpellata da LaPresse. "Appartengo a quella generazione, ma non ho mai condiviso in nessun modo i metodi violenti".

 

 

A prendere subito le distanze è stato l'ateneo romano dove Di Cesare insegna, con la rettrice Antonella Polimeni che ha espresso "sconcerto. A nome di tutta la comunità accademica,  in una nota stampa dell'Università La Sapienza di Roma, Polimeni "ricorda l'altissimo tributo di sangue pagato dall'Università La Sapienza nella stagione del terrorismo, conferma la ferma condanna di ogni forma di violenza e prende le distanze da qualsiasi dichiarazione di condivisione o vicinanza a idee, fatti e persone che non rispettano o hanno rispettato le leggi della Repubblica e i principi democratici espressi dalla Costituzione", si legge nel comunicato. Anche l'assessore all'Università della Regione Lazio, la forzista Luisa Regimenti, ha parlato di "fatto estremamente grave" ricordando che "La Sapienza è l’università dove insegnavano Aldo Moro, Vittorio Bachelet ed Ezio Tarantelli, vittime della tragica stagione degli anni di piombo". 

 

  

Fratelli d'Italia, attraverso il suo capogruppo alla Camera, Tommaso Foti, ha chiesto che tutta la politica prenda le distanze dalle parole della Di Cesare. Per il Pd ha commentato il fatto il senatore Francesco Verducci: "Le Brigate Rosse sono state una minaccia serissima per la nostra democrazia e libertà, per la nostra Repubblica. Penso sia molto grave trasmettere all'opinione pubblica una visione distorta, ambigua e addirittura in qualche modo empatica del terrorismo", ha dichiarato. Sul caso è intervenuto anche il vicepremier Matteo Salvini che su X ha scritto: "Vergogna. In cattedra alla Sapienza e molto spesso ospite dei salotti tivù di La7. Un inaccettabile insulto alle vittime del terrorismo rosso".

 

Di Cesare, spesso ospite dei talk show televisivi, si è distinta per le sue posizioni negazioniste verso i crimini di Putin in Ucraina. Come abbiamo raccontato qui, ha negato l’attacco alla centrale di Zaporizhzhia (“un bluff”), il bombardamento all’ospedale pediatrico di Mariupol (“mai avvenuto”) e ovviamente il celebre massacro al teatro (“era una frottola”). Oggi il post sulla brigatista che ha partecipato al rapimento di Aldo Moro e all'uccisione della sua scorta. "I nostri giovani non hanno bisogno di cattivi maestri per i quali non dovrebbe esserci posto nell’Università italiana", è la condanna dell'assessore Regimenti. 

 

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