Matteo Lepore - foto Ansa

il sindaco dem

La bandiera della Palestina sulla facciata del comune di Bologna. Lepore: "Israele si fermi"

Nicolò Zambelli

"Restare in silenzio di fronte a questa violenza vuol dire accettarla", afferma il sindaco in un post su Facebook. La comunità ebraica: "Così si legittima la voce del terrorismo". Il viceministro Bignami: "Scelta faziosa e irresponsabile"

"Come Sindaco di un comune storicamente schierato per la pace è per me doveroso prendere posizione. Per questo esporremo a Palazzo d’Accursio, accanto allo striscione per il cessate il fuoco, la bandiera della Palestina". Così il sindaco di Bologna Matteo Lepore, che con un post sui social annuncia che da oggi nella terrazza del palazzo comunale sarà esposta la bandiera dello stato palestinese. "Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio, perché restare in silenzio di fronte a questa violenza vuol dire accettarla", specifica. Si apre così nel Pd il fronte di chi prende posizione contro Israele nel conflitto in medio oriente. La scelta di Lepore arriva dopo la dimostrazione del candidato di Avs fuori da Palazzo Montecitorio e dopo le bandiere esposte ieri dai deputati del Movimento 5 stelle alla Camera.
 

Il sindaco specifica: "L’attuale governo israeliano deve fermarsi e riaprire il fronte del dialogo. Quando questo avverrà e sarà ripristinato pienamente il diritto internazionale, esporremo accanto alla bandiera palestinese anche quella israeliana. Perché per aprire alla possibilità di nuovo di avere due stati, come in tanti spesso affermiamo, occorre avere anche due popoli e questo per quello che i palestinesi stanno subendo rischia di non potere più accadere".

 

 

Un distinguo che non è piaciuto alla comunità ebraica: "Se davvero si vuole ribadire l'attenzione per il rispetto dei diritti umani e per la pace non esponi solo una bandiera ma le esponi entrambe", ha detto all'Ansa la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche Italiane Noemi Di Segni. "Una bandiera in un luogo pubblico non può essere usata come simbolo di contestazione di altri paesi. Un gesto simile da un'istituzione pubblica non fa che legittimare la voce del terrorismo e della prevaricazione. Invitiamo quindi Lepore a recarsi in Israele nelle zone del massacro prima di esporre bandiere e slogan", ha aggiunto.
 

Dura anche la risposta di Fratelli d'Italia. "La decisione del comune di Bologna di esporre la bandiera palestinese è una scelta faziosa e irresponsabile, che divide e non unisce, alimentando un clima di contrapposizione e conflittualità che è esattamente ciò di cui oggi non c'è bisogno. Si rimuove totalmente l'origine di quanto sta avvenendo, vale a dire la strage del 7 ottobre compiuta contro civili israeliani inermi", ha detto il viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami in una nota. I consiglieri comunali di FdI hanno poi definito "inaccettabile e grave" la decisione del sindaco, annunciando un esposto in prefettura per un gesto che "vìola palesemente la neutralità delle sedi istituzionali".
 

"Sin dal primo momento – continua Lepore nel suo post –, Bologna ha voluto esprimere con forza il suo impegno per la costruzione di un percorso di pace in Palestina, a partire dalla richiesta di un immediato cessate il fuoco. Non solo non si sono fermate le bombe, ma l’escalation militare israeliana di questi giorni ha portato a una ulteriore strage di civili inermi, molti dei quali bambini. Ogni limite è stato superato così come denunciato dalle principali istituzioni internazionali, Nazioni Unite ed Europa compresa. Come amministrazione e consiglio comunale abbiamo con forza condannato gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023 e chiesto la liberazione degli ostaggi israeliani, ma nulla può giustificare quello che sta accadendo a Rafah, nella striscia di Gaza. Il popolo palestinese stesso è doppiamente vittima della follia estremista".
 

Il sindaco conclude il suo post con una rassicurazione verso i cittadini bolognesi di confessione ebraica: "A tutti i cittadini israeliani e ai componenti della comunità ebraica che vivono e studiano nella nostra città va la nostra vicinanza e solidarietà, perché sappiamo che loro stessi stanno subendo una situazione grave e molti di loro non condividono le scelte del governo israeliano", scrive. "A questi nostri concittadini va garantito massimo rispetto e tutela", aggiunge, specificando che "tutte le istituzioni si devono impegnare a questo fine, contrastando ogni forma di antisemitismo e discriminazione. Ripartiamo dal dialogo, dal riconoscimento reciproco delle tragedie subite e dalla solidarietà".

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