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Editoriali

I giusti buffetti di Pier Silvio e l'invito alla serietà

Il figlio del Cav. spiega a Salvini perché su Malpensa ha fatto un disastro. Ma non risparmia nemmeno il sindaco di Milano Beppe Sala, cimentatosi nell'esercizio immediato della vis polemica 
 

Tra i vari effetti la risposta di Pier Silvio Berlusconi sull’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a suo padre ha avuto quello di togliere dall’imbarazzo chi, già sostenitore o ammiratore o elettore o semplicemente bonario osservatore di Silvio Berlusconi, aveva qualche dubbio su quella mossa repentina, sulla trasposizione epigrafica/aeroportuale dell’uomo concavo e convesso (che poi non funziona neanche con Leonardo da Vinci, sopraffatto anche lui con tutto il suo ingegno dal più pratico “Fiumicino”), sulla salvinizzazione di tutto il processo, sulla riapertura non del ragionamento storico e politico (ben venga) ma del match polemico attorno al fondatore di Mediaset e di Forza Italia.

“I tempi e i modi dell’intitolazione mi sono sembrati sbagliati, noi figli comunque abbiamo saputo tutto a cose fatte”, ha detto, lui sì epigraficamente fulminante, Pier Silvio ieri, a margine della presentazione dei palinsesti televisivi per la prossima stagione. L’impressione è che l’attivismo del ministro dei trasporti non sia proprio piaciuto ai Berlusconi e che, di più, ci sia un certo fastidio per il tentativo di appropriazione politica dell’epopea berlusconiana da parte di un leader ineffabile, prodotto e specchio negativo di un certo populismo di destra che pure ha avuto un suo peso nell’agenda politica e nell’armamentario culturale di Mediaset.

Detto questo e ben scaricato il berlusconismo d’accatto di stampo salviniano Pier Silvio ha potuto mettere al suo posto anche chi, a cominciare dal sindaco di Milano, si era cimentato nell’esercizio immediato e non meditato della vis polemica e in un tentativo un po’ scivoloso di trovare una sponda in Marina Berlusconi. Perché da una scelta sbagliata, contestata dagli stessi eredi, nascono reazioni sbagliate, anche se si tratta solo di trovare lo slogan per una protesta o la battuta giusta con gli amici dell’aperitivo. Sala, è la sintesi, avrebbe di più e di meglio di cui occuparsi, invece di inseguire la polemica sulla polemica. È un invito alla serietà quello di Pier Silvio, perché di battutine un paese muore.