Antonella Polimeni (Foto Ansa)

il caso

La Sapienza sale sul trattore della Coldiretti contro l'Efsa

Luciano Capone

La rettrice dell'Università romana, Antonella Polimeni, viene cooptata nella Giunta dell'associazione guidata da Gesmundo. Primo atto: una protesta sotto la sede di un ente scientifico come l’Autorità europea per la sicurezza alimentare

L’Assemblea della Coldiretti ha portato due notizie, una brutta e una buona. La brutta è che, all’inizio della sua prolusione, il segretario generale Vincenzo Gesmundo, vero leader della confederazione agricola, ha salutato “il milione e 200 mila nostri associati”. Vuol dire, insomma, che rispetto ai dichiarati 1,5 milioni associati la Coldiretti ha perso il 20% degli iscritti.

Ma per 300 mila persone che se ne vanno, ce n’è una importante che arriva. Ed è questa la bella notizia, annunciata solennemente da Gesmundo: l’ingresso nella Giunta e nel Consiglio della Coldiretti di Antonella Polimeni, rettrice della Sapienza, la più grande università del paese. Si tratta di un’innovazione che ha avuto bisogno di una modifica dello statuto, per consentire la cooptazione e la partecipazione negli organi direttivi della confederazione di personalità che non sono coltivatori diretti. 

In teoria, la presenza nella dirigenza della prof. Polimeni è una novità positiva, soprattutto per un’organizzazione come la Coldiretti che si è contraddistinta per scelte strategiche anti scientifiche che hanno profondamente danneggiato il settore agricolo. Si pensi solo alla lunga campagna contro gli Ogm, basata su notizie false e fuorvianti, che ha bloccato anche la ricerca scientifica italiana. Oppure alla campagna complottista, lanciata proprio da un rapporto della Coldiretti, che si opponeva alle misure di contenimento della Xylella, il batterio che ha seccato decine di milioni di ulivi e prodotto miliardi di euro di danni: la più grande catastrofe della storia dell’olivicoltura italiana.

Pertanto, in teoria, la presenza della rettrice della Sapienza dovrebbe essere utile ad avvicinare l’agricoltura alla ricerca scientifica e a elevare il grado di consapevolezza dell’organizzazione. E invece no. Accade l’esatto contrario.

Il primo atto della Coldiretti tendenza Sapienza è infatti una manifestazione contro l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma. L’unica importante agenzia dell’Unione europea con sede in Italia, quella che fa le valutazioni tecnico-scientifiche sulle autorizzazioni per ciò che riguarda il cibo. Un’eccellenza scientifica, nel cuore della Food Valley, che ha importanti collaborazioni scientifiche con l’Università di Parma. Gesmundo ha annunciato, infatti, “una grande manifestazione” a Parma. La scelta della sede non sorprende, dato che la Coldiretti è impegnata in una crociata contro Barilla, colpevole di aver dato vita all’associazione “Mediterranea” con la rivale Confagricoltura.

Ciò che meraviglia è l’intenzione espressa dal boss di Coldiretti di “andare a protestare contro l’Efsa, di proprietà dell’Ue” che, secondo Gesmundo, è asservita alla Bayer, società produttrice del glifosate – un diserbante falsamente etichettato da Gesmundo come “la molecola più cancerogena” – e anche alle “grandi major americane del cibo artificiale cellulare”.

Per analogia, dato che la prof. Polimeni è un medico, è come se un gruppo di No Vax andasse a protestare sotto la sede dell’Ema o dell’Aifa per impedire l’approvazione di un vaccino. A occhio un approccio poco scientifico, nel metodo ma soprattutto nell’obiettivo: “Chi va piegato, si piegherà”, è la minaccia di Gesmundo. 

La scena della magnifica rettrice della Sapienza che, con la giubba gialla d’ordinanza, si mette alla guida dei trattori coldirettisti per “piegare” un ente scientifico come l’Efsa sarà memorabile. Anche se poco edificante.

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali