a torino
Un cronista aggredito: il governo dimostri di non essere un salvacondotto per CasaPound
Ha fatto bene Giorgia Meloni a condannare immediatamente l’aggressione di Andrea Joly, ma probabilmente serve anche un’azione che verifichi se esistono le condizioni per applicare la legge Scelba. E’ anche importante che si riaffermi il diritto all’informazione
L’aggressione del giornalista Andrea Joly da parte di militanti di CasaPound a Torino è un episodio che merita una particolare attenzione, oltre all’ovvia condanna della violenza. Quel movimento dell’estremismo di destra ha ancora una volta dimostrato di considerarsi esente dagli obblighi che una democrazia impone a tutti i soggetti politici. Impedire con la violenza che si dia un resoconto di una manifestazione pubblica non è solo un’infamia, è il segnale di una pretesa di impunità, alla quale lo stato deve rispondere con il rigore necessario. Se questi giovinastri pensano che l’esistenza di un governo di centrodestra rappresenti per loro una specie di salvacondotto, è necessario che il governo, rapidamente e senza esitazione, agisca per far capire a loro e a tutti, che questa impressione è sbagliata.
Ha fatto bene Giorgia Meloni a condannare immediatamente l’aggressione e a invitare il ministro dell’Interno a intervenire. Toccherà alla magistratura accertare e sanzionare le responsabilità personali, ma probabilmente serve anche un’azione del governo che verifichi se esistono le condizioni per applicare la legge Scelba, che proibisce la ricostituzione di organizzazioni fasciste, o se si debba procedere allo scioglimento dell’associazione per la sua costante tendenza a promuovere atti di violenza. E’ anche importante che si riaffermi il diritto all’informazione, che sembrava messo tra parentesi da una critica sbagliata della stessa Meloni al giornalista che aveva indagato sulle riunioni dell’organizzazione giovanile del suo partito. In quel caso, è vero, non si trattava di una manifestazione pubblica come quello di Torino, ma conviene fugare il dubbio di una insofferenza nei confronti della libertà di informazione. Il governo ha l’occasione per dimostrare in modo evidente che è in grado di esercitare la sua funzione di garantire l’esercizio delle libertà costituzionali e di contrastare chi pratica sistematicamente la violenza. C’è da sperare che sappia coglierla per rassicurare i cittadini, ma c’è anche da vigilare perché questo accada presto, bene. In modo efficace.