la tragedia
Cosa sappiamo del crollo del ballatoio alla Vela Celeste di Scampia, a Napoli
La struttura al terzo piano che serve a collegare i vari livelli della Vela è crollata investendo a effetto domino quelle del secondo e del primo piano. Un uomo di 28 anni è morto sul colpo, una donna di 35 durante il trasporto in ospedale. Sette i bambini feriti (due in gravi condizioni). Le reazioni bipartisan della politica
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Le due vittime del crollo del ballatoio Margherita Della Ragione e Roberto Abbruzzo - foto Ansa
Due morti, 13 feriti, di questi sette sono minorenni tra i due e i otto anni, due di loro in gravi condizioni. È il bilancio della tragedia avvenuta ieri sera a Napoli, nel quartiere popolare di Scampia. Intorno alle 22.40 il ballatoio di ferro del terzo piano della Vela Celeste, una delle strutture abitative fatiscenti del quartiere, si staccato ed è precipitato a effetto domino sui due piani inferiori. La struttura serve a collegare i vari piani dello stabile ed è crollata investendo quelle due dei due piani sottostanti. Tutti gli appartamenti della struttura sono stati evacuati dai vigili del fuoco, che in seguito al crollo hanno messo in sicurezza i piani alti della struttura. In totale le persone fatte uscire dalla Vela sono state circa 800.
Le vittime
La prima vittima è un uomo di 28 anni, Roberto Abbruzzo. Era un macellaio della zona, è sposato e aveva una figlia piccola. Margherita Della Ragione, di 35 anni, è invece la seconda vittima del crollo, deceduta durante il suo trasporto in ospedale a causa delle condizioni troppo gravi. I 13 feriti sono smistati nei vari ospedali della città di Napoli: una ragazza di 25 anni è ricoverata in gravi condizioni al reparto di Rianimazione all'ospedale Cardarelli, dove sono state trasportate anche altre due donne di 53 e 35 anni.
All'Ospedale del Mare, poi, un uomo è ricoverato per fratture ed emorragia celebrale, insieme a una ragazza di 23 anni in condizioni meno serie. Tra i feriti ci sono anche molti bambini e minori. Sono sette in tutto, di un'età compresa tra i due e i otto anni. Sono tutti ricoverati in codice rosso all'ospedale pediatrico Santobono: due di loro sono in gravi condizioni a causa delle grandi ferite riportate alla testa. Non sono segnalate altre persone coinvolte nell'incidente: il bilancio è infatti stato redatto dal prefetto di Napoli Michele Di Bari intorno alle 3 e mezza di questa notte.
L'inchiesta
La procura di Napoli ha fatto sapere che sarà aperta un'inchiesta per capire i motivi che hanno portato al crollo del ballatoio del terzo piano. Il reato ipotizzato è di omicidio e disastro colposo. Secondo alcuni testimoni il crollo sarebbe avvenuto durante una lite tra famiglie avvenuta proprio sul ballatoio, ma la procura non si pronuncia ancora sulla circostanza della tragedia.
Nel frattempo Di Bari ha convocato nella notte una riunione d'urgenza per gestire i sopralluoghi che saranno svolti a partire da oggi. Alle 12 il prefetto ha tenuto una conferenza stampa congiunta con il sindaco Manfredi. "Dalle verifiche in corso sta venendo fuori un quadro che, per alcuni versi, probabilmente non consentirà il rientro di alcune persone", ha detto Di Bari.
Il crollo si è verificato nella stessa Vela nella quale erano in corso dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione annunciati lo scorso aprile nell'ambito di un piano di rigenerazione urbana (Piano periferie) per il quale il comune ha stanziato 18 milioni di euro. Questo fatto però non ha influito nella dinamica del crollo, come spiegato dallo stesso sindaco Manfredi: "I lavori nella Vela Celeste erano iniziati a inizio anno e stavano riguardando il seminterrato e il piano terra. Per cui non c'è alcuna relazione tra le attività in corso e il crollo che è avvenuto a quote alte. C'è ovviamente un'indagine in corso e la procura nominerà dei periti che valuteranno le motivazioni del crollo", ha spiegato.
Nel frattempo sono stati attivati anche i servizi antisciacallaggio e di vigilanza alle abitazioni: considerando la grandezza della struttura abitativa è per prevenire che in queste ore dove le persone sono trattenute all'esterno delle abitazioni, qualcuno si intrufoli a rubare o a spostare le macerie del ballatoio, ora tenute sotto osservazione per ricostruire la dinamica dell'incidente.
Le persone sfollate occupano l'Università
Sono circa 800 i residente della Vela Celeste che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione la scorsa notte. Di questi, appena circa 300 potranno rientrare in serata dentro le proprie case: circa 500 persone, quindi, saranno da allocare in diverse zone della città. Tra di loro molti sono minorenni e si contano una 70ina di invalidi.
La rabbia che ha causato questa situazione di malagestione ha quindi spinto i residenti a occupare la nuova sede della facoltà di Scienze infermieristiche dell'Università Federico II di Napoli, che si trova proprio sul viale della Resistenza, la stessa via della Vela Celeste. Gli occupanti sono i residenti che nel pomeriggio sono stati allocati in una grande tenda in mezzo alla strada. Il gesto è stato fatto per protesta.
Le reazioni
Sin dalla prima mattina sono numerose le reazioni nazionali e internazionali per quanto accaduto a Scampia. Nel pomeriggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato il sindaco Manfredi per esprimergli la sua solidarietà per la tragedia. "In questo momento di dolore il mio cordoglio va alle famiglie delle vittime unitamente a un pensiero di vicinanza ai feriti e ai loro cari. Un ringraziamento ai vigili del fuoco prontamente intervenuti e a quanti stanno collaborando nelle operazioni di soccorso", ha scritto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social.
"Ora è il momento del dolore per chi è rimasto vittima e della speranza per chi è rimasto ferito a cominciare dai bambini, ma proprio per loro voglio anche subito ribadire che il nostro progetto di riqualificazione delle Vele non si ferma e l'impegno per Scampia sarà ancora più forte di prima", ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
A commentare anche il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci: "Sono vicino alle famiglie delle vittime del crollo di Scampia, ai tredici feriti il più sincero augurio di una pronta guarigione. La tragedia di ieri sera, in attesa dell'esito delle verifiche tecniche in corso, ripropone comunque il diffuso e insoluto problema della fatiscenza del patrimonio edilizio in parecchie città italiane e la necessità di accelerare ogni processo di rigenerazione urbana. Il mio grazie al prefetto, ai soccorritori e al personale sanitario per la tempestività e la professionalità con cui sono intervenuti".
Cordoglio anche dalla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola: "Il mio pensiero va alle vittime, alle loro famiglie e ai feriti – molti dei quali bambini – del tragico incidente di Scampia. Sono grata ai vigili del fuoco e a tutti coloro che sono intervenuti per aiutare. Siate forti. Siamo con voi", ha scritto sui social.
"Quanto successo a Scampia è una tragedia inaccettabile sulla quale va fatta piena luce. Siamo vicini ai familiari delle vittime e dei feriti e ringraziamo forze dell'ordine e istituzioni che da questa notte si stanno operando senza sosta per portare soccorso. Ci stringiamo al dolore del quartiere e dell'intera città per una ferita che colpisce tutta l'Italia", ha scritto la segretaria del Partito democratico Elly Schlein.
Solidarietà anche dal presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: "Confidiamo tutti in una pronta guarigione dei feriti. Un ringraziamento a tutte le squadre impegnate nei soccorsi", ha scritto sui social.