Fontana di lava dall'Etna, ma l'attività del vulcano perde intensità

Revocate le restrizioni all'aeroporto di Catania, anche se "potrebbero verificarsi possibili ritardi e cancellazioni"

Perde intensità l'eruzione dell'Etna, che ha continuato la sua fase parossistica all’alba e causato disagi per la ricaduta di materiale vulcanico sulle località circostanti il vulcano. Un aggiornamento dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, segnala che “dalle immagini della rete di videosorveglianza dell’INGV-OE è possibile osservare la graduale diminuzione della fontana di lava. La stessa ha prodotto una nube eruttiva che, nella fase più intensa, ha raggiunto un’altezza di circa 10 chilometri sul livello del mare e si è dispersa verso est e sud-est. È stata segnalata ricaduta di materiale piroclastico in località Fleri, Fornazzo, Santa Venerina, Stazzo, Torre Archirafi, San Giovanni La Punta, Aci Castello”.

 

  

Già da questa notte sono state revocate le restrizioni all’aeroporto di Catania imposte nel pomeriggio di domenica: nello scalo aeroportuale di Fontanarossa tuttavia "potrebbero verificarsi possibili ritardi e cancellazioni per effetto delle misure adottate durante la mattinata" di ieri, rende noto il Nucleo di coordinamento operativo della Sac, società che gestisce lo scalo, su propri social. "I passeggeri sono quindi pregati di contattare direttamente le compagnie aeree per verificare lo stato del proprio volo".

    

    

"Non solo cenere ma una vera e propria pioggia di pietre di lava, in seguito all'ultima eruzione dell'Etna. È urgente che il governo regionale chieda immediatamente lo stato di calamità per le popolazioni dei paesi etnei che stanno subendo gravi danni da questa enorme massa di cenere e pietre, in una quantità mai vista fino a ora. In alcune zone la quantità di sassi ha raggiunto i 15 chili per metro quadrato", dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo. 

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