La Presse

il caso

I migranti trasferiti in Albania dovranno essere rimpatriati in Italia: la sentenza del tribunale di Roma

Gianluca De Rosa

Il tribunale non ha convalidato il trattenimento del primo gruppo di migranti ospitati all'interno del centro di Gjader, per i quali sono state respinte le richieste d'asilo. Il governo pronto a impugnare la decisione. FdI: "Le toghe rosse vogliono abolire i confini italiani"

La sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei migranti all'interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania. Il provvedimento è stato disposto ieri dalla questura di Roma e riguarda i dodici stranieri che fanno parte del gruppo di 16 migranti (dieci provenienti dal Bangladesh e 6 dall'Egitto) trasportati due giorni fa in Albania, al cpr di Gjader, dalla nave Libra della Marina militare italiana. Quattro erano già stati riportati in Italia perché due minori e due considerati vulnerabili. La convalida del Tribunale era necessaria per poter trattenere i 12 migranti all'interno dell'hotspot albanese, dove ieri sono stati sentiti dalle commissioni territoriali per valutare la loro richiesta con la "procedura accelerata" prevista dall'accordo tra il governo italiano e quello di Tirana. Le richieste di asilo erano state respinte.

Con il provvedimento di oggi, i giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma hanno anche disposto che i migranti devono essere riaccompagnati in Italia. II perché lo ha spiegato in una nota stampa la presidente della sezione del Tribunale di Roma Luciana Sangiovanni:  "Il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture ed aree albanesi equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane è dovuto all’impossibilità di riconoscere come 'paesi sicuri' gli stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto ad essere condotte in Italia".

Secondo quanto si apprende, i dodici migranti partiranno domani mattina su una nave della Marina militare diretta a Bari.

 

 

Le commissioni territoriali si erano già pronunciate sulle richieste di protezione internazionale dei migranti, rigettandole. L'accordo tra Italia e Albania però prevede che la "procedura accellerata" (con tempi contingentati anche per gli eventuali ricorsi) possa essere applicata solo ai migranti provenienti da paesi sicuri (così da essere sicuri di poterli poi espellere). Una decisione della Corte europea di Giustizia dello scorso 4 ottobre ha stabilito che non è possibile considerare un paese “parzialmente” sicuro come  fa oggi l’Italia per Bangladesh, Egitto, Camerun, Costa d’Avorio e Tunisia. Dopo la decisione della corte di Lussemburgo sentenze come quella del tribunale di Roma si sono viste nei giorni scorsi anche al tribunale di Palermo per migranti che si trovavano in hotspot in Italia. Decisioni che avevano innervosito il Viminale. 

Qualora i magistrati dovessero bocciare il trattenimento in Albania come accaduto a Palermo, "impugneremo la loro decisione", ha detto proprio ieri il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo a "Piazzapulita" su La7. "Personalmente ritengo che quando non si condivide una decisione giudiziaria la si impugna ed è quello che stiamo facendo e che faremo. E noi tendiamo sul lungo periodo anche a sollecitare una giurisprudenza superiore come la Cassazione", ha aggiunto Piantedosi.

Adesso però il tribunale di Roma dispone di riportare i migranti in Italia. La deputata del Pd Rachele Scarpa che si trova in Albania al Foglio garantisce: "Io rimango qui finché non li vedo salire su una nave". Dalla direzione del Pd anche Elly Schlein alza la voce: "Ora dovete smontare tutto, tornare indietro e chiedere scusa agli italiani.  Si tratta di 800milioni buttati che potevano essere usati per la sanità. Si configura un danno erariale". Mentre FdI con una nota pubblica su X attacca: "Alcuni magistrati politicizzati hanno deciso che non esistono Paesi sicuri di provenienza: impossibile trattenere chi entra illegalmente, vietato rimpatriare i clandestini. Vorrebbero abolire i confini dell'Italia, non lo permetteremo". Sulla stessa linea anche la Lega: "I giudici pro-immigrati si candidino alle elezioni, ma sappiano che non ci faremo intimidire".

Di più su questi argomenti: