a roma
La Guardia di finanza in Campidoglio: perquisizioni anche per il Giubileo
Aperta un'indagine della procura di Roma sulle alcune forniture e alcuni lavori di rifacimento del manto stradale. Le indagini riguarderebbero anche i fondi per il Giubileo
La Guardia di finanza sta effettuando delle perquisizioni in Campidoglio. Questa mattina, a quanto si apprende dalle agenzie, gli inquirenti sono entrati negli uffici del dipartimento Infrastrutture di via Petroselli del Comune e la sede di Astral, società partecipata al 100 per cento dalla regione Lazio nell'ambito di un'indagine della Procura di Roma per associazione a delinquere, corruzione, frode in pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti, riciclaggio e autoriciclaggio in pubbliche forniture nell'ambito di appalti per il rifacimento del manto stradale. L'inchiesta riguarderebbe anche fondi per il Giubileo. Tra gli indagati anche funzionari del Comune della Capitale.
Al centro dell'indagine – secondo quanto riporta l'Ansa – ci sarebbe un giro di tangenti che un imprenditore, Mirko Pellegrini, pagava ai pubblici ufficiali per "pilotare" una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il rifacimento o la riparazione delle strade affidate alle sue aziende – per esempio a via della Serenissima, via della Magliana e piazzale De Bosis – sarebbero stati effettuati utilizzando materiali scadenti o risparmiando sullo spessore del tappetino di asfalto steso in superficie: bastava così un po' di pioggia o l'usura di qualche giorno di normale traffico riaprire le buce "tappate" oppure crearne di nuove.
Anche alcuni membri della polizia stradale sarebbero stati corrotti affinché non controllassero e compissero atti contrari ai doveri d'ufficio.
Secondo quando si apprende dalle agenzie nell'inchiesta sarebbe finito anche il direttore di una banca di Frascati (la Blu Banca Spa) che ha aperto 170 conti correnti a favore dei prestanome dell’imprenditore, sapendo bene chi fosse il titolare occulto, senza segnalare le operazioni sospette all’Uif di Bankitalia.