al circo massimo

Il concertone di Capodanno a Roma diventa una sagra. Il Campidoglio sconta l'effetto Tony Effe

Enrico Cicchetti

A pochi giorni dall'ultimo dell'anno e dopo le accuse di "censura", Roma Capitale riesce a imbastire un piano B per San Silvestro e conferma la festa al Circo Massimo. Ma dalla trap popolare tra i giovani si passa al folk e alla dance, due generi molto poco contemporanei

Alla fine il veglione di Capodanno di Roma Capitale si è trasformato in una sagra di paese. Riepilogo del pasticcio di San Silvestro: a scegliere la line-up del concertone è l'assessore ai grandi eventi Alessandro Onorato - scelta poi approvata dal sindaco Roberto Gualtieri - che invita i nomi più di grido, in modo da riempire subito il parterre. Al Circo Massimo si sarebbero dovuti esibire Mahmood, Mara Sattei e soprattutto Tony Effe, il trapper di Monti e famoso "povero del centro storico".

 

Alla presentazione del 12 dicembre sembrava che tutto filasse alla grande, i nomi erano all'ultimo grido e la città rimessa a nuovo per il Giubileo. Ma poi ecco il fatidico venerdì 13: esponenti dei circoli dem e comitati di “donne del Pd” iniziano a protestare, in pubblico sui social e in privato con messaggi incendiari al sindaco, per i testi sessisti delle canzoni di Tony Effe. Anche a destra qualcuno sente l'odore del sangue e si scaglia contro l'ipocrisia dei dem. A quel punto il comune fa la vera scelta sbagliata e disinvita il trapper. "Non è censura - dice il primo cittadino - ma non può essere il volto di Roma, con soldi pubblici. Il Capodanno deve unire, lui sarebbe divisivo". Il cantante "censurato" scatena una valanga di cancellazioni di altri artisti: dovevano partecipare e invece danno forfait in segno di solidarietà.

 

Ciliegina sul panettone: Tony Effe si organizza il "suo" concertone al PalaEur, al prezzo politico di 10 euro, e secondo AdnKronos con lui ci saranno Mahmood e Mara Sattei. È in breve sold-out. E così il Campidoglio deve correre ai ripari e riaprire l'agenda, ormai agli sgoccioli, con tutti i nomi più pesanti già impegnati su altre piazze.

 

Ecco allora che a Roma si festeggerà San Silvestro con il folk dell'Orchestraccia e dell'Orchestra Popolare La Notte della Taranta, con "i maestri del prog italiano" della Pfm e il "re della dance Gabry Ponte", come scrivono con garbo le agenzie. Niente di male: sono bravi artisti e professionisti del palco, non danno fastidio a nessuno e i loro testi non sono sessisti (oddio: speriamo che l'Orchestraccia non suoni "Lella", se no chi le sente quelle di Non una di meno?). Ma rispetto alla scaletta precedente c'è una voragine abbastanza lampante, soprattutto per quanto riguarda anagrafe e popolarità. Dai gettonatissimi rapper al folk; dal Leone d'oro di Sanremo 22 ai collaboratori di Fabrizio De Andrè, bonànima. 

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti