◉ la giornata
I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa. Il 15 gennaio l'udienza di Abedini
Ieri la procuratrice generale si è espressa contro la richiesta di domiciliari all'ingegnere iraniano, ma il suo parere non è vincolante. Intanto la ambasciatrice Amadei è stata ricevuta al ministero degli Esteri a Teheran
La giornata. Prosegue il lavoro delle autorità italiane per arrivare alla liberazione di Cecilia Sala e al suo rientro in Italia dall'Iran. La giornalista del Foglio e di Chora Media è detenuta nel carcere di Evin a Teheran dal 19 dicembre.
Il tweet dell'ambasciata iraniana a Roma: "L'arresto di Abedini è un atto illegale richiesto dagli Stati Uniti"
L'account X dell'ambasciata della Repubblica islamica dell'Iran in Italia parla della convocazione della nostra ambasciatrice a Teheran
Paola Amadei era stata convocata oggi dal direttore generale per l'Europa occidentale del Ministero degli Affari Esteri iraniano. A seguito dell'incontro, Teheran dà questa comunicazione:
Alla luce del perdurare della detenzione di Mohammad Abedini, cittadino iraniano in Italia, Paola Amadei, Ambasciatrice d'Italia a Teheran, è stata convocata venerdì 3 gennaio 2025 da Majid Nili Ahmadabadi, direttore generale per l'Europa occidentale del Ministero degli Affari Esteri iraniano. Nel colloquio il funzionario ha sottolineato che l'arresto del signor Abedini è un atto illegale richiesto dal governo degli Stati Uniti in linea con i comprovati obiettivi politici e ostili di questo paese di prendere in ostaggio cittadini iraniani in tutto il mondo attraverso l'imposizione di un' applicazione extraterritoriale delle leggi interne degli Stati Uniti. Ciò non solo danneggia le relazioni di lunga data tra Iran e Italia, ma contraddice anche i principi e le norme del diritto internazionale, compresi gli standard sui diritti umani, e può essere considerata una forma di detenzione arbitraria. Il Direttore Generale per l'Europa Occidentale del Ministero degli Affari Esteri del nostro Paese ha esortato l'Italia a respingere la politica americana degli ostaggi - contraria al diritto internazionale, in particolare ai diritti umani - al fine di creare al più presto le condizioni necessarie per il rilascio del signor Abedini e impedire al contempo che le relazioni bilaterali vengano danneggiate da parte degli Stati Uniti L'ambasciatrice italiana ha dichiarato che trasmetterà l'oggetto del colloquio al Ministero degli Esteri del proprio Paese a Roma.
I genitori di Sala chiedono il silenzio stampa
I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa per evitare di complicare l'evoluzione della vicenda.
Ecco il testo integrale dell'appello.
La situazione di nostra figlia, Cecilia Sala, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante. Per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione. In questi giorni abbiamo sentito l'affetto, l'attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell'informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo. La fase a cui siamo arrivati è, però, molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare accogliendo questa nostra richiesta.
Il 15 gennaio l'udienza per i domiciliari di Abedini
La Corte d'appello di Milano ha fissato per il prossimo 15 gennaio alle 9 l'udienza per discutere la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa di Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano bloccato in Italia il 16 dicembre scorso - su mandato d'arresto americano, con l'accusa di avere trafficato con l'Iran componenti tecnologici utili alla realizzazione di droni militari - e sul quale pende una richiesta di estradizione degli Stati Uniti. L'istanza ha il parere negativo della procura generale di Milano.
Ieri l’ambasciata d’Iran a Roma ha confermato indirettamente che la giornalista del Foglio e di Chora Media Cecilia Sala è stata catturata per ritorsione per il fermo di Abedini, in un’ottica di scambio di prigionieri. A quanto scrive il Post, Teheran avrebbe chiesto un principio di reciprocità nel trattamento dei due detenuti fin dal fermo di Sala. Sempre ieri, la pg di Milano Francesca Nanni ha dato parere negativo alla richiesta del legale dell'ingegnere iraniano di accedere alla misura dei domiciliari. Tuttavia, il parere negativo della procura generale non è vincolante e il collegio deciderà sulla base del rischio di fuga e della pericolosità del soggetto. Elementi sui quali anche il difensore di Abedini depositerà le sue memorie. Inoltre, come scriviamo qui, l'ultima parola sull'estradizione spetta al ministro della Giustizia Carlo Nordio, che può anche ordinare in qualsiasi momento la revoca dell'arresto.
Sulla vicenda di Cecilia Sala è in corso anche un'interlocuzione tra il governo italiano e le autorità americane. Confronti e scambi di informazioni, a più livelli, sono avvenuti anche nella giornata di ieri, quando a Palazzo Chigi si è riunito un vertice di governo per affrontare il caso.
L'ambasciatrice Amadei è stata ricevuta al ministero degli Esteri iraniano
L'ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, è stata ricevuta questa mattina al ministero degli Esteri iraniano. Amadei ha rinnovato la richiesta di rilascio immediato per Sala e la possibilità di farle arrivare in carcere generi di prima necessità. "Vedremo cosa diranno gli iraniani. Non possiamo accettare che ci sia una condizione di detenzione che non sia rispettosa dei diritti della persona e per questo continuiamo a chiedere l'immediata liberazione di Cecilia", ha detto ieri a Zona Bianca su Rete 4 il ministro degli Esteri Antonio Tajani.