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Teheran: “L'arresto di Cecilia Sala non è una ritorsione”

Dopo la smentita di ieri del legame tra l'arresto dell'ingegnere iraniano Abedini a Milano e quello della nostra giornalista, l'Iran ribadisce: "Ci auguriamo che la questione venga risolta rapidamente". Sala è in una cella di isolamento da 20 giorni

Oggi, martedì 7 gennaio, sono 20 giorni che Cecilia Sala, giornalista del Foglio e di Chora Media, si trova in una cella di isolamento del carcere di Evin a Teheran, in Iran.


     

Teheran: "L'arresto di Sala non è una ritorsione”

L'arresto di Cecilia Sala a Teheran "non è in alcun modo una ritorsione" per quello del cittadino iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, avvenuto in Italia tre giorni prima del fermo della giornalista del Foglio. Lo ha ribadito la portavoce del governo della Repubblica islamica, Fatemeh Mohajerani, durante un punto stampa. "Ci auguriamo che la questione della giornalista venga risolta rapidamente", ha aggiunto la portavoce.

Ieri il portavoce del ministero degli Esteri iraniano aveva contraddetto la nota diffusa dall’ambasciata iraniana a Roma soltanto la scorsa settimana. Da Roma, l’ambasciatore Mohammad Reza Sabouri aveva legato l’arresto di Sala a quello avvenuto il 16 dicembre a Milano dell’ingegnere iraniano Abedini. Ieri da Teheran invece è arrivata la notizia dal ministero degli Esteri che i due casi non sono correlati, e che su Sala è stata “aperta un’inchiesta” per “aver violato le leggi della Repubblica islamica dell’Iran”. Prosegue il portavoce del ministero Esmail Baghaei: “La comunicazione degli ultimi sviluppi e i dettagli riguardo al caso Sala spetta al portavoce della magistratura”, che solo una settimana fa in conferenza stampa, però, negava di avere informazioni su una giornalista italiana arrestata a Teheran.


   

Un sit-in dell'odg per Cecilia Sala a Roma

Alle 11 e 30, a piazza Santi Apostoli, a Roma ci sarà un sit-in per Cecilia Sala promosso dall'Ordine dei Giornalisti del Lazio e dall'Associazione Stampa Romana. "Un modo per esprimere solidarietà alla collega, chiederne la liberazione immediata a chi la detiene ingiustamente e in condizioni inaccettabili e ribadire il valore della libertà di stampa. Abbiamo preso tutte le accortezze prima di chiedere l'autorizzazione alla Questura", spiega il presidente dell'Ordine del Lazio Guido D'Ubaldo. "Non ci saranno discorsi, sarà un presidio silenzioso, senza dibattito e interviste, anche per rispettare la volontà dalla famiglia di Cecilia", sottolinea il segretario di Stampa Romana Stefano Ferrante.

  

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