Frigoriferi abbandonati a Roma, ecco chi c'è dietro al complotto
Maurizio Milani svela in esclusiva per il Foglio chi vuole danneggiare il sindaco Raggi con l’abbandono di rifiuti notevoli per le strade della Capitale. Furgoni con targa araba (per sviare) lasciano anche divani e credenze nottetempo. Colpite anche le altre città grilline. Il ruolo di Pizzarotti e quello di Padoan.
Dispiace dare ragione alla sindaco Raggi, però è vero. Di notte giro con un furgone (targa araba)e abbandono rifiuti ingombranti davanti ai portoni di Roma. Il mio collega fa lo stesso a Torino, un altro a Livorno… insomma in tutti i comuni amministrati dai 5 stelle. La Raggi ha ragione, c’è un disegno per mettere in difficoltà le giunte grilline. Il mandante è Pizzarotti.
A Parma ha governato bene e non vuole che altri colleghi diventino un mito. Anche perché, parliamoci chiaro, noi siamo per il partito della Nazione, e Pizzarotti è un elemento importante per questo. Per ogni frigorifero abbandonato a Roma la fondazione di Pizzarotti (e D’Alema) mi corrisponde 50 euro. Per i divani uguale. Credenze con vetro (già spaccate in due) siamo d’accordo per un euro. Piuttosto c’è un particolare curioso: di notte per Roma gira un altro furgone (con targa lituana). Anche lui abbandona rifiuti ingombranti per le vie. Mi sono fermato a bere una birra con il conducente di tale furgone (un bel ragazzo). Tra colleghi si parla volentieri.
Io: “Ciao, complimenti per lo sforzo che fai, vedo che riesci a sbattere per strada circa 250 metri cubi a notte”.
Lui: “Sì, mi trovo bene nel carico-scarico di materiale ingombrante”.
Io: “Qual è la cosa più voluminosa che hai abbandonato stanotte?”.
Lui: “L’archivio di un notaio”.
Io: “Completo?”.
Lui: “Molto! C’erano degli atti amministrativi dal 1830 a ieri”.
Io: “Non per essere indiscreto, ma per chi lavori?”.
Lui: “Mi dicono per il ministro Pier Carlo Padoan, ma non sono sicuro”.
Io: “Non penso!”.
Lui: “Ma infatti, non penso. Però sembra che così facendo svolga una pressione sulla Commissione europea che è poco convinta della legge Finanziaria”.
Io: “Ma infatti! Ho qui la lettera di Bruxelles che muove appunti sulla legge di bilancio. Dici di consegnarla a Corradino Mineo?".
Lui: “No! Meglio di no, dammela a me”.
Io: “Ok, tienila tu, per me è uguale”.
Poi mi fa: “Scusa, tu per chi hai votato?”.
Io: “Per i 5 stelle”.
Lui: “E ti sembra giusto che ti presti a mettere in difficoltà il tuo movimento?”.
Io: “Hai ragione. Stanotte smetto, però non sono sicuro. Forse continuo nell’abbandonare rifiuti di notevoli dimensioni”.
Lui: “Fai il doppio gioco?”.
Io: “Quello sempre! Non per vantarmi, ma nella banda che ha svaligiato le cassette di sicurezza al Palazzo di giustizia c’ero anche io”.
Lui: “Bravo! Ho sempre stimato chi ha fatto quel colpo”.
Io: “Secondo te l’assessore all’Ambiente Muraro è giusto che rimanga in carica?”.
Lui: “Certo, giustissimo!”.
Io: “Anche per me, il fatto non sussiste”.
Lui: “Finito questo lavoro perché non andiamo a Venezia a mettere in difficoltà il sindaco?”.
Io: “Facendo cosa?”.
Lui: “Sbattendo nei canali il planetario di Milano”.
Io: “Completo?”.
Lui: “Completo di tutto, pianeti e satelliti”.
Io: “Sarebbe un bel danno!”.
Lui: “Ma nemmeno tanto… pensa che per la campagna delle presidenziali Usa alcuni miei colleghi stanno abbandonando per strada delle turbine di nave”.
Io: “Ma lavorano pro o contro Hillary?”.
Lui: “Non lo sanno nemmeno loro, lo fanno come volontariato. Non prendono niente, tranne un rimborso spese di 1.500 dollari a chilometro. Ma forse nemmeno quello”.
Io: “Partiamo adesso per gli Usa a dare una mano!”.
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
Una luce dietro il rischio