Carosello video. Il racconto di questa settimana filmato dopo filmato
COME GIRA IL MONDO
Trump presidente
La settimana è stata dominata dalle notizie da oltre oceano, con la vittoria di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. Molto è stato detto, scritto, e filmato. Per il proverbiale marziano appena atterrato su questo pianeta, ecco il video forse più completo sul tema, targato Financial Times: tutti i dati su come si è arrivati a questo risultato elettorale negli Stati Uniti, il confronto con le elezioni precedenti e la risposta dei mercati nelle prime ore.
Il pastore di Trump
Qualche storia originale c’è ancora: il Time è andato a scovare un personaggio clamoroso. Mark Burns, 36 anni, è un pastore evangelico e dirige uno studio televisivo nella chiesa di Easley, Carolina del Sud, dove vive con la moglie e i sei figli. La candidatura di Trump ha spinto Burns sotto i riflettori della politica nazionale per la prima volta.
Le pecorelle smarrite
Una delle notizie più interessanti, che si ripete per la seconda volta in pochi mesi dopo il caso Brexit, è il clamoroso flop dei pronostici. Anche questa volta Clinton era data sicuramente vincente ma il cavallo su cui puntare era un altro. Quali sono le cause del fallimento di studi, di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e previsioni politiche? Anthony Miyazaki, ricercatore ed esperto di marketing della Florida International University, parla di almeno tre cause principali.
Le pecorelle rifugiate
La campagna elettorale americana potrebbe portare grandi cambiamenti anche per i 58 residenti di Inishturk, un’affascinante isoletta al largo della costa occidentale dell'Irlanda, dove abbondano le pecore ma scarseggia il divertimento. Quando la campagna politica di The Donald ha iniziato a surriscaldarsi e i suoi avversari hanno iniziato a innervosirsi, l’isola è diventata famosa per aver diffuso una voce secondo cui tutti i “rifugiati” che vogliano fuggire dalla presidenza Trump sarebbero stati i benvenuti a Inishturk. Chissà se tutto il jet set liberal statunitense manterrà la parola data quando minacciava la fuga in caso di vittoria del milionario del real estate. Sarebbe il modo di rendere Inishturk Great Again.
E’ L’ECONOMIA, BABY
Cervelloni
Sempre riguardo a sondaggi e studi e numeri, si è parlato anche di Big Data e del loro presunto fallimento. Ma di cosa si tratta, in parole povere? Una serie di animazione in sei puntate racconta come funziona una delle le innovazioni tecnologiche più radicali da qui al 2030 – probabilmente.
What is Big Data? from Marta Chierego on Vimeo.
Una mano invisibile, ma dal basso all’alto.
La prima di due animazioni realizzate per la Harvard Business Review. Come vendere scarpe pensate per il mercato americano, in paesi come, per esempio, l’India? Cos’hanno in comune un cellulare e una macchina per ecografie? In definitiva, cosa si intende quando si parla di reverse innovation? Una novità pensata prima per i mercati dei paesi in via di sviluppo può trovare diffusione nel mondo industrializzato?
SCIENZA ARTE TECNOLOGIA
Votare dallo spazio
L’astronauta della NASA Shane Kimbrough è l'unico americano che ha votato dallo spazio. Kimbrough si trova attualmente nella Stazione Spaziale Internazionale. Una legge del Texas del 1997 ha dato agli astronauti, la maggior parte dei quali vive nella zona di Houston, la possibilità di votare mentre sono “fuori” per una missione spaziale. L’unica differenza è che non riceveranno il bollino adesivo con scritto “I voted” da appiccicare alla macchina. Ma come si vota dallo spazio?
Collezionare il mondo
Lo Smithsonian, Museo Nazionale di Storia Naturale, ha oltre 144 milioni di oggetti diversi nelle sue collezioni. Un campione di queste sono esposte al pubblico, ma il 99 per cento dei tesori dello Smithsonian rimane dietro le quinte. Gli scienziati lavorano con questi oggetti per studiare e decifrare il modo in cui viviamo: ogni campione offre il proprio piccolo indizio per svelare un segreto unico del mondo naturale.
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
Una luce dietro il rischio