A Pomezia si aspettano i risultati delle verifiche su diossina e amianto
L'Arpa sta monitorando l'aria e ha fatto sapere che i valori di Pm10 sono ancora sopra il limite giornaliero. Il ministro Lorenzin e Zingaretti tranquillizzano, ma non mancano le polemiche
La densa colonna di fumo si è ormai dissolta e “attualmente l’incendio è sotto controllo ma i vigili del fuoco sono ancora al lavoro per spegnere gli ultimi focolai”. Alle 17 il comune di Pomezia ha diffuso gli ultimi aggiornamenti sul maxi-rogo che venerdì scorso è divampato all'interno della Exo X, la ditta di stoccaggio e smaltimento rifiuti lungo la via Pontina, in provincia di Roma. Intanto la procura di Velletri ha disposto il sequestro dell'impianto, incaricando l'Arpa di verificare il grado di diossina e le fibre di amianto eventualmente sprigionatesi nell'aria. Valori, questi, che saranno disponibili entro giovedì, mentre venerdì ci sarà un vertice in procura, che sta indagando per incendio colposo. In corso anche gli accertamenti sull'operato dell'azienda in merito alle autorizzazioni che aveva ottenuto.
In attesa dei dati sull'eventuale presenza di sostanze dannose nell'aria, l'Arpa ha pubblicato i primi risultati del monitoraggio. Venerdì, durante l'incendio, i livelli di Pm10 nell'aria nelle immediate vicinanze dello stabilimento erano più alti di quasi il triplo rispetto al limite giornaliero (130 ug/m3 su 50 ug/m3), ma comunque analoghi ai valori registrati nel centro urbano di Roma nei periodi invernali di maggiore criticità. I livelli di Pm10 sono comunque scesi fino a 75 ug/m3 già dal giorno successivo all'incendio. A Pomezia le scuole resteranno chiuse in via precauzionale per consentire le operazioni di pulizia straordinaria delle aree esposte alla ricaduta da combustione. E per ora saranno vietati nelle mense ortaggi, frutta e tutti i prodotti delle zone di Ardea e Pomezia, in attesa delle analisi che saranno effettuate su alcuni campioni prelevati “nelle coltivazioni e nei campi nel raggio di 5 km dal luogo dell’incendio”.
L'opera di controlli precauzionali è capillare, anche per evitare psicosi tra i consumatori: il Centro Agroalimentare di Roma (Car), da cui passano i prodotti ortofrutticoli che finiscono sulle tavole dell'intera regione, sta disponendo controlli a campione su tutti i prodotti che arrivano dalle zone del Lazio interessate, in particolare sulle verdure a foglia. L'operazione riguarda soprattutto l'eventuale presenza di diossina negli alimenti a livelli di guardia. Il Car sottolinea che non sono pervenute indicazioni in senso restrittivo e che “i prodotti da serra sono sicuri”, anche perché “si è ormai raggiunta la totale tracciabilità dei prodotti sulla base dei documenti di commercializzazione e trasporto: questo porta a non accreditare fenomeni di allarmismo”.
Virginia Raggi ha voluto “tranquillizzare i cittadini: secondo l’Arpa Lazio nell’aria non ci sono sostanze inquinanti o pericolose per la nostra salute”. Ma da parte del sindaco di Roma non mancano le polemiche: “Incendi come questi che vanno a ricadere sui cittadini sono assolutamente intollerabili. Saranno effettuati ulteriori campionamenti in tutta la fascia a sud di Roma, ricca di aree verdi e aree coltivate: è necessario capire i rischi di ricadute a terra di sostanze inquinanti. Chiediamo alla Regione di fare quanto di sua competenza. Oggi al tavolo non c'era”. Per Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio, “non esiste un'emergenza amianto. Attraverso il monitoraggio dell'aria si è verificato che i livelli erano nella norma. Ora, spento l'incendio, si dovranno accertare con serietà quali sono i materiali che hanno bruciato”. Anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin invita alla calma: “L'Arpa ci ha rassicurato e ci sta tenendo costantemente aggiornati: i dati delle centraline non evidenziano danni o possibilità di danni per la popolazione. Ho seguito la vicenda sin dal primo momento, in questo caso anche un po' da romana: abbiamo una situazione che è monitorata fin dai primissimi minuti dell'incendio. Abbiamo allertato l'Istituto superiore di sanità, i Nas che sono intervenuti immediatamente e l'istituto Zooprofilattico".
Molto polemico il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci: “Mi dispiace, ma io continuo a non credere all'autocombustione, i rifiuti non bruciano da soli. Quando si parla di rifiuti e di impianti di questo tipo, purtroppo la cronaca ci ha insegnato che negli ultimi anni ci sono state decine di episodi in Italia, soprattutto in quest'area, quindi l'attenzione delle autorità inquirenti deve essere massima nei confronti di questi impianti, dei loro proprietari, dei gestori e delle persone loro collegate per capire se ci possano essere fenomeni di collegamento con la criminalità”, ha dichiarato Fucci a Rai News 24.