Strage Jolly Nero: 10 anni al comandante Paoloni
Il giudice del tribunale di Genova ha dimezzato le pene rispetto alle richieste del pm. Condannati anche Antonio Anfossi, Lorenzo Repetto e Franco Giammoro. I parenti delle vittime: "Assassini"
Silvia Carpanini, il giudice del tribunale di Genova, ha condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni per la strage della Torre Piloti del 7 luglio 2013 dove persero la vita 9 persone e altre 4 rimasero ferite. Sono trascorsi quasi quattro anni da quando nel porto di Genova il cargo Jolly Nero, di proprietà della compagnia Ignazio Messina, urtò, abbattendola, la struttura affacciata su Molo Giano provocando la tragedia. Condannati anche il pilota del porto di Genova Antonio Anfossi (4 anni e 2 mesi), il primo ufficiale Lorenzo Repetto (8 anni e 6 mesi) e il direttore di macchina Franco Giammoro (7 anni).
Le accuse erano omicidio colposo plurimo, crollo di costruzioni e attentato alla sicurezza dei trasporti, mentre il comandante Paoloni, per il quale il pm aveva chiesto 20 anni e 6 mesi, è stato considerato colpevole anche di falso ideologico. Per Anfossi il giudice Carpanini ha applicato le attenuanti generiche diminuendo la condanna, che il pm aveva quantificato in 10 anni e 6 mesi (la stessa richiesta del pm a carico di Repetto e Giammoro). Assolta Cristina Vaccaro, terzo ufficiale accusata solo di falso in concorso con Paoloni, per la quale la richiesta era di 8 anni. Assoluzione anche per il delegato all'armamento della società Messina, Giampaolo Olmetti, per il quale erano stati chiesti 17 anni. La società è stata ritenuta responsabile del solo illecito amministrativo e le è stata applicata una sanzione di un milione e 50mila euro.
Alla lettura della sentenza, i familiari di alcune delle vittime hanno urlato: “Assassini, assassini. Avete ammazzato 9 persone, non finisce qui”. Le parole erano rivolte in modo particolare al comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni, che si è allontanato dall'aula inseguito dai familiari, trattenuti dai loro avvocati. “I veri responsabili, Olmetti e i Messina, sono stati il primo assolto e i secondi puniti con una multa. Paoloni è un mascalzone”, ha detto Adele Chiello, madre di Giuseppe Tusa, uno dei militari della capitaneria morti nel crollo della Torre. “Ho creduto nella magistratura, ma sono delusa - ha aggiunto - Il pm ha lavorato bene, ma non ci siamo. Bisogna far uscire la melma dal porto di Genova”.
Diverso il parere di Romando Raimondo, difensore di Roberto Paoloni: “È stata una sentenza equilibrata perché arriva dopo un lungo periodo di pesante pressione mediatica che avrebbe potuto facilmente deviare il ragionamento del giudice. Sulla misura della pena ci riserviamo di fare appello dopo aver letto le motivazioni”. Per l'avvocato Carlo Uva, che con il collega Pierluigi Ciaramella ha difeso la società Messina, “la sentenza ha riconosciuto le nostre argomentazioni difensive”.
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