"I vaccini sono una carneficina". Altoatesini in fuga dall'Italia
Più di 130 famiglie dell'Alto Adige chiederanno "asilo" all'Austria. "Abbiamo scritto al Consiglio per i diritti umani dell'Onu", dice l'attivista no-vax Reinhold Holzer, che guida la protesta
Roma. Non vogliono vaccinare i loro figli e sono pronti a fuggire in Austria. Più di 130 famiglie altoatesine hanno annunciato che chiederanno "asilo" oltre frontiera, dove le vaccinazioni sono solo raccomandate e non esistono obblighi vaccinali come quelli introdotti con il decreto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Come riporta il quotidiano Alto Adige, sono soprattutto altoatesini che vivono nei pressi del confine, come Vipiteno, Bressanone e l'alta Val Venosta, “che intendono trasferirsi in Austria per non dover vaccinare i loro figli oppure rischiare multe salatissime”.
"I genitori hanno già scritto al presidente italiano Mattarella, a quello austriaco Van der Bellen, come anche al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite di Ginevra", ha detto l'attivista no-vax Reinhold Holzer all'Ansa. "Di certo – ha aggiunto – non avveleneremo i nostri bambini. Asilo non chiede solo chi scappa da una guerra, ma anche chi si vede privato dei diritti umani".
Secondo Holzer, "i vaccini sono una carneficina chimica ai danni dei nostri figli". L'esperto di edilizia biologica negli anni Novanta era scappato con la moglie e i quattro figli in Austria, perché la Cassazione a Roma gli aveva revocato la potestà genitoriale proprio per non aver vaccinato i propri bambini. All’epoca intervenne l’allora governatore e leader del Südtiroler Volkspartei, Luis Durnwalder, per chiudere la polemica e riportare la famiglia Holzer in Italia.
Il Trentino Alto Adige, e in particolare la provincia di Bolzano, è all’ultimo posto a livello nazionale per la copertura vaccinale. Nel caso del morbillo, ad esempio, solo il 68,8 per centosi è sottoposto al vaccino, mentre la media nazionale è dell’85,3 per cento, secondo i dati del ministero della Salute. Al paese venostano di Glorenza spetta poi il primato di zero vaccinazioni nei primi 24 mesi di vita. Mentre a Laces, su 58 bambini sotto i 24 mesi, solamente 17 hanno fatto il vaccino trivalente; “a San Pancrazio d'Ultimo", scrive l'Alto Adige, "solo un bambino su dieci è vaccinato, ma questo dato non è proporzionale, bensì reale. A Senale San Felice solo un bambino su 8 si è sottoposto alle vaccinazioni, a Tesimo, quattro su 17. A livello comprensoriale il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia viene effettuato al 58% dei bambini fino a 24 mesi di vita, a Merano il dato è leggermente più confortante, nel senso che si arriva al 79,2%. Su 403 bambini, però 82 non sono vaccinati, bambini che ovviamente come tutti gli altri frequentano gli asili nido che in prospettiva saranno iscritti alle scuole materne”.