Il situazionismo di De Magistris trasforma Napoli nella capitale della scaramanzia
La giunta partenopea installerà sul lungomare un corno di sessanta metri d'altezza per dare “risalto alle tradizioni popolari sul tema 'Napoli e la Scaramanzia'”
Negli ultimi mesi a Napoli la giunta del sindaco Luigi de Magistris ha deciso darsi al situazionismo. E così in rapida sequenza ha deciso di approvare le seguenti delibere: il comune ha ritirato la cittadinanza onoraria al generale piemontese Enrico Cialdini, che nel 1861 condusse una violenta campagna militare contro i briganti; ha proclamato Napoli “città della pace e della giustizia” inserendo la dicitura nello statuto comunale; ha fatto poi installare N’Albero, un gigantesco albero di Natale in ferro, sul lungomare: un mostro alto 40 metri illuminato di verde per dare finalmente alla città un luogo simbolico dove festeggiare il Natale.
Foto LaPresse
Ma non bastava. E' arrivata così l’ultima trovata: ‘O Corno, ossia il "progetto, di elevato impatto visivo ed architettonico, relativo all'installazione di un corno di ferro di 60 metri di altezza e 30 metri di base di colore rosso”, per dare “risalto alle tradizioni popolari sul tema 'Napoli e la Scaramanzia'”, si legge nel bando pubblicato sul sito. In questo modo il comune ha raccolto la manifestazione d'interesse della società Italstage s.r.l., già responsabile dell'albero di Natale.
Il monumento, cioè un gigantesco corno scaramantico, dovrebbe essere installato tra ottobre 2017 e gennaio 2018 nella parte centrale di via Caracciolo, alla rotonda Diaz, proprio dov’era posto N’Albero. Per non farsi mancare niente la società Italstage prevede una sorta di percorso della buona sorte, grazie all’installazione di “n. 12 corni, dell'altezza di 270 cm, realizzati in vetroresina e decorati da 12 artisti locali, lungo un percorso cittadino”.
Tutto questo, naturalmente, per valorizzare Napoli, elevata a capitale mondiale della superstizione, visto che “con il suo popolo ricco di sensibilità e fantasia, è considerata la città scaramantica per eccellenza. Il malocchio, la jella, la sfortuna, la scaramanzia, sono parti integranti della cultura di Napoli e dei napoletani da sempre legati a questo 'rito propiziatorio'”.
Tutto ciò mentre lo stesso comune ha appena soppresso 40 linee di autobus per l’estate, vista la crisi nera in cui versa l’Anm, l’azienda cittadina dei trasporti. In compenso ha però da tempo predisposto lo sportello “difendi la città”, prendendo spunto dal famoso coro dei tifosi del Napoli. Nella descrizione sul sito del comune si legge che l’iniziativa è nata per raccogliere “segnalazioni dei cittadini napoletani relative alle offese contro Napoli, chiedendo attraverso gli uffici comunali interessati precisazioni e apposita rettifica, ma eventualmente avviando, previa attenta valutazione dell'Avvocatura comunale, iniziative legali per tutelare la dignità del territorio, l'immagine e la reputazione della città di Napoli e del popolo partenopeo.” Insomma un modo di tutela dallo “sputtanapoli”, neologismo odioso utilizzato dai sostenitori del sindaco per silenziare chiunque provi a criticare la giunta arancione.
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