Isoardi, Ambra, Berlusconi. E' la rivincita dei paparazzi?
Tra Matteo Salvini e la conduttrice tv pensavamo fosse una crisi di mezz’età e invece era una crisi d’amore. La foto sulla copertina di Chi e gli altri gossip fotografici dell'estate
“Not sure what it means but this photo of us It don't have a price” (Lady Gaga, Paparazzi)
Col senno di poi quando abbiamo visto Matteo Salvini dimenarsi al Papeete Beach avremmo dovuto capire tutto. Si faceva fotografare con la modella marocchina Ahlam El Brinis, scazzatissima; saliva in consolle con le cuffie, a torso nudo e scottato, col mojito, un po’ Notte da Leoni un po’ Fantozzi; ballava con Arianna Polgatti detta “Aryfashion” (Miss Muretto 2008 ), al ritmo di “Vola” della Cuccarini «agitando le mani per imitare il volo di una farfalla», scrivono gli informati (robe che a Temptation Island ti fanno finire direttamente nel falò al posto del ceppo). Pensavamo fosse una crisi di mezz’età e invece era una crisi d’amore. Mancava Elisa Isoardi, ieri donna della sua vita e oggi sulla copertina di Chi mentre limona con Matteo Placidi. Avvocato romano che vive lì, nell'isola della privacy perduta. Aiutiamolo a casa sua, si sarà detta.
“La Hunziker è il personaggio che mi ha dato più soddisfazioni... economiche” (Maurizio Sorge, Paparazzo)
Le corna percepite sono peggio di quelle reali: basta un titolo a creare la leggenda. Le ultime due settimane hanno fatto tornare di moda ciò che pensavamo fosse finito col secolo scorso: i baci romantici e i paparazzi. Siamo un paese senza star system che riesce a produrre gossip e materiale per scandaletti estivi. Avevamo appena celebrato i funerali dei paparazzi, periti sia sotto la convergenza mediale (troppi dilettanti dotati di fotocamera, sempre a farsi i fatti altrui; non puoi finire a letto con una prostituta brasiliana che quella ti fotografa come a Justin Bieber), sia sotto i colpi di Instagram (perché cedere la narrazione della propria storia quando puoi esserne l’autore incontrastato?), che tre foto hanno cambiato tutto: Massimiliano Allegri e Ambra prima, il dispettoso Luigi Berlusconi con un amico poi.
You gotta be quick if you want to get me (Britney Spears a un paparazzo, 2016)
Quest’anno è il decimo anniversario della foto di Britney Spears che s’avventa armata d’ombrello su paparazzi molesti. Forse il punto più basso toccato da entrambe le parti (un gradino sopra paparazzi responsabili della morte di Lady Diana che ci hanno consegnato le lamiere). Era l’anno del tracollo psichico, il suo momento Sinead O’Connor: testa rasata, droghe, alcol, figli che le scivolano dalle braccia ma bicchieri sempre in equilibrio, gonne senza mutandine e uscite dall’auto in favore di camera, insieme a Paris Hilton e Lindsay Lohan (quella sì che era una forma di protesta contro il bigottismo americano, altro che le zuffe di Bjork e Sean Penn). Su internet si scommetteva sul giorno esatto in cui sarebbe morta: in regalo una playstation.
“Non parlo mai delle mie relazioni” diceva Beyoncé in un’intervista del 2005. “Lo faccio nelle mie canzoni; altrimenti le cose s’incasinano”. I primi anni lei e Jay Z hanno tenuto nascosta la loro frequentazione, poi hanno unito i conti in banca, hanno iniziato a duettare e a esibirsi in tour mondiali. Nel 2014 le cose iniziano a incasinarsi proprio come temuto: TMZ pubblica un video in cui la sorella di Beyoncé si avventa su Jay Z in ascensore. Iniziano a girare voci su un imminente divorzio: Solange stava tentando di vendicare l’onore della sorella? Da quell’ascensore Beyoncé esce sorridente tra i musi lunghi, cosa che le verrà rinfacciata: sangue freddo, calcolatrice, bugiarda. I paparazzi quella sera sono ridotti a fotografi di matrimoni.
“Paparazzo, basta!” (La dolce vita)
Non ci sono più i paparazzi di una volta, ma è solo perché qualcosa è cambiato. Pensiamoci, qual è l’ultimo colpo grosso: il video in cui Kate Moss sniffa coca, no. Mel Gibson con l’amante in Costarica, no. Brigitte Nielsen ubriaca e strafatta al parco, no. Ci accontentiamo di Roberto Cavalli che lancia la spesa per aria, indispettito dai fotografi che non hanno niente da raccontare. A pensarci, l'unica notizia sarebbe quella di Luigi Berlusconi, ma ce ne siamo dimenticati in due giorni. Siamo così anestetizzati agli scandali che non li cerchiamo più, e alle favoleggiate orge nella suite del Dorcherster preferiamo baci allegri, dispettosi o fedifraghi al mare.
generazione ansiosa