Allarme di Minniti sulle ong: “La sicurezza dell'Italia non è una loro priorità”
Il ministro dell'Interno al Foglio: “Servono misure urgenti per coniugare la salvezza della vita con la necessità di evitare infiltrazioni sospette”
Quanto è minacciata l'Italia? Il Foglio ha pubblicato oggi un'analisi dettagliata delle espulsioni di sospetti legati al terrorismo islamista nei primi mesi del 2017. Si tratta di 64 persone, il doppio del 2016, un segnale che, anche se il pericolo è sempre lo stesso, le minacce sono in aumento.
Non si tratta di allarmismo piuttosto di un modo per descrivere un fenomeno importante che sta impegnando direttamente il ministro dell'Interno, Marco Minniti. Ed è proprio lui che, parlando con Il Foglio, spiega: “Fino a quando il traffico dei migranti passava quasi esclusivamente dalle navi militari la percentuale di infiltrazioni sospette non poteva che essere bassa. Mentre prima c’era una ragionevole certezza che chi aveva intenzione di agire contro la sicurezza nazionale ci avrebbe pensato due volte prima di imbarcarsi su una nave che sarebbe stata soccorsa dai militari, oggi con percentuali capovolte, con la missione Frontex che salva l’11 per cento dei migranti, con la missione Sofia che salva il 9 per cento dei migranti, con la guardia costiera italiana che salva il 28 per cento dei migranti e con le ong che arrivano a salvare il 34 per cento dei migranti, non si può dire che valga lo stesso principio. Le ong considerano prioritario salvare persone in mare non garantire la sicurezza nazionale del paese che andrà ad accogliere quei migranti. Nel momento in cui operano numerose navi civili un paese serio prende tutte le misure per coniugare la salvezza della vita con le esigenze della propria sicurezza e con l'indefettibile obiettivo di combattere i trafficanti di esseri umani”.
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