Dopo i mobili ora Ikea si dà alle case
L'italiana WoodBeton sta studiando insieme all'azienda svedese il giusto mix di materiale per costruire intere palazzine
Che Ikea abbia deciso di costruire intere abitazioni non è una novità: il gigante dell’arredamento economico vende già alloggi “chiavi in mano” in Inghilterra e ovviamente nel suo quartier generale, in Scandinavia. I prezzi delle case vanno dai 45 ai 90 mila euro in base alla scelta degli arredi e alla metratura. La novità è che, come accade quando le cose vanno particolarmente bene, gli svedesi hanno deciso di spostare l'asticella più in alto e di cominciare a costruire, con il sistema economico e versatile del modulo sempre uguale a se stesso, addirittura intere palazzine.
L'annuncio, come riporta il Sole 24 Ore, è stato dato durante l'edizione autunnale di Rebuild (evento dedicato alle costruzioni), da Giovanni Spatti, ad dell'italiana WoodBeton, società bresciana specializzata nella realizzazione di prefabbricati in legno. Il progetto al momento è ancora nella sua fase di studio. In particolare si sta cercando di capire come mixare i vari materiali per allestire le pareti con soluzioni che garantirebbero, oltre alla qualità, anche l’imprescindibile basso costo.
La società bresciana lavora già da qualche anno a fianco di Ikea. E la sinergia, dal 2014, ha già portato 20 milioni di investimenti. WoodBeton ha infatti proposto alla multinazionale un sistema particolarmente innovativo per costruire intere stanze a prezzi modici, che poi Ikea ha utilizzato nell’ambito di un accordo con la Marriott per costruire 50 alberghi in dieci anni. La commessa è stata prodotto a Corzano, in una vecchia fabbrica di legnami fallita, la ex Fomb, rilevata proprio per questo scopo da Ikea. Nell'ambito di questo accordo la WB Factory (così si chiama l'impianto oggi) ha già realizzato l’albergo Moxy a Malpensa.
Oggi la nuova sfida è, attraverso il modulo, replicare virtualmente all’infinito le costruzioni, costruendo case plurifamiliari a risparmio energetico, belle e semplici, rispettando lo stile che mezza Italia ha già scelto di adottare per i mobili della propria casa. Il neo, per i più creativi, è che le case Ikea saranno tutte uguali e non potranno essere personalizzate negli arredi, né nella suddivisione degli spazi. A meno che la comunità degli “Ikea hackers” non metta la propria genialità anche al servizio delle case, modificando come fa già con gli arredi, la linearità omologatrice della multinazionale svedese.
generazione ansiosa