Natale spelacchiato. Il paradigma dell'albero
Centurioni per strada, emergenza rifiuti, niente luminarie. E anche l’abete di piazza Venezia è una eco-balla
Roma. Per vederlo finalmente addobbato e illuminato bisognerà attendere domani quando la sindaca Virginia Raggi lo accenderà ufficialmente, ma intanto l’albero di Natale che da una settimana è stato interrato come da tradizione a piazza Venezia a suo modo è già una star dei social. “Striminzito”, “triste”, “storto”, “patetico” i commenti più ricorrenti dei romani che lo hanno già ribattezzato “spelacchio”. Abbastanza per far tornare in mente a tutti la storia tragicomica del Natale scorso, quando Raggi prima inaugurò giuliva e trionfante un abete da socialismo reale (“abbiamo risparmiato tantissimo, basta con gli sprechi degli anni passati”, disse) salvo poi essere costretta a far marcia indietro neanche una settimana più tardi comprando nuovi addobbi da aggiungere a quelli originali fatti con materiali di riuso. “I romani vogliono un albero di Natale più bello”, spiegò.
Il problema è che i romani lo vorrebbero anche quest’anno, ma dalle prime immagini rischiano di restarci di nuovo male. “Accuse strumentali e di chiara natura politica – ribatte il presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco – Parliamo di una essenza arborea proveniente dalla Val di Fiemme, dotato di idonea certificazione ambientale, che i botanici consultati reputano essere di ottima qualità e il cui abbattimento era già previsto. Un albero più imponente di quello degli altri anni, che sarà addobbato con 800 palle di varia circonferenza e percorso da 4.000 metri di illuminazione a led”. Il risultato i romani lo vedranno domani sera, ma intanto da Milano rimbalzano le immagini dell’inaugurazione dell’albero realizzato da Swarovski in galleria Vittorio Emanuele II con il patrocinio del comune (“alto più di 12 metri e decorato da oltre 10.000 ornamenti, fra cui più di 1.000 stelle di Natale del brand, illuminato da 36.000 luci e in cima un imponente puntale a forma di stella”, recita la brochure) e di quello di più di 30 metri inaugurato ieri in piazza Duomo e realizzato da Sky Italia con una illuminazione di 100 mila luci al led e 700 palline bianche. E il confronto fra la Capitale e Milano, ancora una volta, rischia di essere impietoso. Un po’ quello che capita osservando lo spettacolo delle luminarie natalizie già accese sui Navigli o l’illuminazione appena inaugurata della volta della Galleria Vittorio Emanuele II.
A Roma, invece, è tutto più o meno fermo e in centro a ieri erano pochissime le strade già addobbate e soltanto grazie alle associazioni dei commercianti o dei residenti. Doveva aprire i battenti invece il 2 dicembre il mercatino di piazza Navona, quello che la maggioranza a cinque stelle, la maggioranza “Coicine”, ha di fatto regalato alla storica famiglia dei “bancarellari” Tredicine per i prossimi nove anni, ma i ritardi sul piano sicurezza hanno fatto già slittare almeno di una settimana l’apertura. Le riunioni in Campidoglio per le assegnazioni ci sono state soltanto nei giorni scorsi e i turisti che saranno a Roma per il ponte dell’Immacolata, se tutto va bene, lo troveranno aperto da domani. In compenso rischiano di vedere con i propri occhi una nuova emergenza rifiuti, visto che da giorni le strade della Capitale sono tornate a riempirsi di immondizia. Le cause le ha spiegate nei giorni scorsi la Cgil con un video in cui sono immortalate le code dei mezzi Ama bloccati davanti agli impianti che trattano rifiuti al Salario e a Rocca Cencia. I tmb funzionano di nuovo a singhiozzo perché la manutenzione è ferma e con due festivi in tre giorni, quando chiuderanno gli impianti del Nord dopo viene trasportata parte dei rifiuti trattati, c’è il rischio che sia di nuovo il caos.
Magari andrà meglio ai turisti che invece sceglieranno Roma per passare l’ultimo dell’anno, a patto che possano sapere in tempo che cosa offrirà la Capitale per i festeggiamenti della notte di San Silvestro. A sole tre settimane da Capodanno, infatti, non si sa nulla del bando per gli eventi del 31 dicembre. Ad occuparsene è l’assessore allo Sport Daniele Frongia ma ad oggi è mistero. Il rischio, ancora una volta, è di ritrovarsi come lo scorso anno quando i ritardi fecero saltare il classico concerto del Circo Massimo e romani e turisti, già privati dei fuochi d’artificio per divieto del sindaco Raggi, furono costretti ad accontentarsi di una serie di eventi organizzati all’ultimo istante con protagonisti da sagra di paese.
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