La fine del monopolio Siae e Mueller che convoca Bannon. Le notizie del giorno in breve
Tutto quello che è successo martedì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni
In Italia
“Il voto in italia può causare rischi politici in Europa”. Il commissario agli Affari economici Ue, Pierre Moscovici, ha detto durante una conferenza stampa a Parigi che l’incertezza sull’esito delle elezioni del 4 marzo può generare instabilità in tutta l’Unione. “E’ difficile immaginare che tipo di coalizione emergerà dal voto e quale tipo di ambizione avrà nei confronti dell’Europa”.
Migliora la situazione delle banche italiane, che nel 2018 registreranno una buona performance operativa. Lo sostiene Standard & Poor’s, sottolineando però che l’esposizione ai crediti deteriorati impedisce di generare ritorni soddisfacenti.
Chiesto il rinvio a giudizio per Sala. La Procura generale ha firmato la richiesta per il sindaco di Milano, in qualità di ex amministratore delegato di Expo, per la nuova accusa di abuso di ufficio.
È finito il monopolio della Siae. La società Soundreef ha vinto la battaglia legale iniziata nel 2011, annunciando che raccoglierà i diritti attraverso l’associazione no profit Lea.
Alitalia aspetta un’offerta solida e credibile. Solo così si potrà procedere alla cessione. Intanto arrivano altre proposte dalla compagnia ungherese Wizzair.
Arriverà nel 2020 il suv Ferrari. Lo ha garantito Sergio Marchionne che ha parlato dell’ipotesi di una supercar elettrica.
Ferrero ha acquisito le barrette Nestlè per 2,8 miliardi di dollari.
Aumentano i prezzi al consumo. Secondo l’Istat, a dicembre l’indice è cresciuto dello 0,4 per cento.
Borsa di Milano. FtseMib -0,21 per cento. Differenziale BtpBund a 140,40 punti. L’euro chiude in calo a 1,22 sul dollaro.
Nel mondo
Xi chiama Trump e dice di allentare le tensioni in Corea. Il presidente cinese ha chiesto all’omologo americano l’impegno di tutte le parti coinvolte per riprendere i colloqui sul nucleare nordcoreano. La telefonata tra i due è avvenuta poche ore prima dell’inizio del summit a Vancouver sulla situazione in Corea del nord. Dall’incontro tra i rappresentanti di 20 paesi sono state escluse Mosca e Pechino.
I ministri degli Esteri dei venti paesi riuniti a Vancouver hanno deciso di mantenere le sanzioni contro Pyongyang.
Mueller convoca Bannon. L’ex consigliere di Donald Trump avrebbe ricevuto dal procuratore del cosiddetto “Russiagate” un mandato di comparizione per testimoniare davanti al gran giurì.
Torna la paura dello shutdown in Usa. Si allontana la possibilità che il Congresso riesca a trovare un accordo sulla legge di Bilancio prima di venerdì. I repubblicani propongono di prolungare di nuovo l’esercizio provvisorio.
L’America taglia gli aiuti alla Unrwa, l’agenzia che si occupa di fornire soccorso ai palestinesi, come promesso da Trump. Gli Stati Uniti sono il più grande donatore e il taglio sarà dai 125 milioni ai 65 milioni di dollari.
Sciolto il governo ceco. In Repubblica ceca, il primo ministro Andrej Babis, eletto a ottobre, non ottiene la fiducia in Parlamento. Da dicembre cercava di formare una coalizione.
Ucciso un leader serbo in Kosovo. Resta dubbia la pista etnica, ma intanto Belgrado ha sospeso i negoziati con Bruxelles.
Ford prevede ampi tagli ai costi. I produttori di auto statunitensi annunciano che le prospettive per il 2018 sembrano piuttosto piatte. Negative anche le previsioni di General Motors.
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